Negli ultimi anni, il gaming digitale ha registrato una crescita esponenziale, con PlayStation e Xbox che generano la maggior parte dei loro ricavi dalle vendite digitali.
Tuttavia, secondo Shawn Layden, ex CEO di PlayStation, Sony non abbandonerà il supporto fisico con PS6, perché il mercato globale dell’azienda è troppo vasto per una mossa così drastica.
Layden ha affrontato il tema nel podcast Kiwi Talkz (via Tech4Gamers), rispondendo alla crescente preoccupazione che Sony possa seguire il modello Xbox e puntare esclusivamente sul digitale.
L’ex dirigente ha spiegato che, mentre Microsoft ha trovato un certo successo con questa strategia grazie a un ecosistema più contenuto, Sony opera in oltre 100 paesi e rischierebbe di perdere milioni di giocatori se eliminasse del tutto il supporto fisico.
«Il mercato di Sony è troppo grande a livello globale. Sarà difficile per loro passare completamente al digitale, anche nella prossima generazione,» ha spiegato Layden.
La questione è diventata ancora più attuale dopo l’uscita di PS5 Pro (che trovate su Amazon), che viene venduta senza lettore ottico, lasciando agli utenti la possibilità di acquistarlo separatamente.
Layden ha sottolineato che molte persone, tra cui atleti e militari, giocano spesso in contesti dove la connessione a internet non è garantita, rendendo essenziale la possibilità di utilizzare giochi su disco.
Con il settore in continua evoluzione, resta da vedere se Sony manterrà una doppia offerta o cederà definitivamente alla spinta del digitale. Ma, per ora, il supporto fisico sembra destinato a resistere anche con la futura PS6, ed è cosa buona e giusta.
Il fisico non è ancora morto. Sony lo sa bene e, a differenza di Microsoft, non può permettersi di ignorare milioni di giocatori sparsi in paesi dove il digitale non è l’unica opzione plausibile.
Perché il fascino di una custodia, di un disco da inserire nella console, di una collezione fisica da esporre, non si spegne con una semplice connessione a internet. Il futuro è digitale, sì, ma il passato resiste. E ogni tanto, sorprendentemente, vince ancora.