I dazi imposti dal governo statunitense potrebbero causare serie conseguenze per il mercato videoludico, ma i fan PlayStation potrebbero restare al sicuro da eventuali rincari, almeno per il momento.
Nintendo ha già deciso di fronteggiare il tutto rinviando temporaneamente i pre-ordini di Switch 2 negli Stati Uniti, così da valutare come affrontare i dazi: in altre parole, se già il prezzo delle console era elevato, nelle prossime settimane potrebbero arrivare addirittura ulteriori rincari.
Anche l'ESA ha lanciato un allarme per l'intera economia americana, sottolineando che ci saranno serie conseguenze per i videogiochi e per tutti i consumatori.
Per quanto riguarda i giocatori che non hanno ancora acquistato PS5 (le trovate su Amazon) oppure i modelli PS5 Pro, fortunatamente non dovrebbero esserci rischi di rincaro: come segnalato da Push Square, Sony ha infatti spiegato di aver già prodotto abbastanza console da non sentirsi costretta ad affrontare il tutto con eventuali rincari di prezzo.
La forte quantità di console in commercio, così come il fatto che PS5 è ormai entrata a circa metà del suo ciclo vitale previsto, sta permettendo a Sony di guadagnare tempo e attendere con più calma l'evolversi della situazione.
Daniel Ahmad, analista di Niko Partners, spiega sul suo profilo X che comunque Sony prima o poi potrebbe dover affrontare le conseguenze dei dazi, qualora ovviamente l'emergenza non rientrasse nelle prossime ore.
Il problema maggiore è che la produzione di PS5 avviene prevalentemente in Cina, colpita dai dazi al 54%: Sony potrebbe affrontare il tutto spostando la produzione in Giappone, dove la percentuale verrebbe ridotta al 24%.
Questo le permetterebbe di affrontare meglio le conseguenze della politica del governo Trump, così come il prezzo elevato di PS5 Pro potrebbe assorbire meglio il "colpo", ma ciò non escluderebbe a priori possibili rincari per il mercato statunitense.
La situazione è come sempre in continua evoluzione e assolutamente incerta: i dazi non saranno effettivamente applicati prima del 9 aprile, il che significa che tutto potrebbe ancora cambiare nelle prossime ore.
Se non altro, la situazione di Sony sembrerebbe leggermente più stabile delle altre, grazie a una produttività elevata degli ultimi mesi, mentre altre compagnie come Nintendo si trovano a gestire quello che potrebbe diventare un vero disastro economico.