Il dibattito sull'emulazione dei giochi PS3 su PS5 torna alla ribalta grazie a un esperimento condotto da Lowest Logan, uno YouTuber dedicato alla tecnologia che ha messo in discussione l'idea che emulare i giochi PS3 sia un'impresa impossibile.
Considerando che proprio questo mese l'emulazione PS2 su PS5 pare essere migliorata molto, l'argomento è tornato a essere di forte interesse.
Storicamente, la complessità dell'architettura Cell di PS3 (console avvistabile ancora su Amazon) è stata considerata il principale ostacolo alla possibilità di portare i giochi di quella generazione sulle console moderne in modo nativo. Tuttavia, il test di Logan apre nuove prospettive.
Secondo quanto riportato da IGN India (via PlayStation Lifestyle), Logan ha utilizzato una scheda AMD BC-25 da mining insieme al silicio di PS5 per emulare i giochi PS3 attraverso l'emulatore RPCS3.
Nonostante qualche problema tecnico iniziale, è riuscito a far girare titoli come Gran Turismo 5 Prologue e LittleBigPlanet 3 senza difficoltà evidenti.
Questa dimostrazione contrasta con le affermazioni diffuse secondo cui emulare il processore Cell di PS3 sarebbe impraticabile.
Il cuore del problema risiede negli SPU del processore, che non si integrano facilmente con l'architettura x86 delle console moderne. Tuttavia, il successo parziale di Logan potrebbe suggerire che, con le giuste risorse, l'emulazione potrebbe essere più vicina del previsto.
Attualmente, i giochi PS3 sono accessibili su PS5 esclusivamente tramite il servizio streaming di PS Plus Premium, disponibile solo in alcune regioni.
Questo approccio, però, non soddisfa pienamente i fan, che da tempo chiedono una soluzione reale.
Ad alimentare la speranza ci sono voci che circolano da mesi: Sony starebbe lavorando per portare una selezione di giochi PS3 su PS5 in modo nativo.
Tuttavia, secondo Digital Foundry, emulare giochi come Killzone 2 rimarrebbe estremamente complesso a causa delle caratteristiche uniche dell'architettura di PS3.
Se l'emulazione PS3 su PS5 diventasse una realtà, rappresenterebbe una svolta significativa per la retrocompatibilità e la conservazione dei videogiochi. Rimane quindi una domanda: quanto Sony è disposta a investire per superare le barriere tecnologiche e dare ai fan ciò che chiedono da anni? Ora come ora non ci è dato sapere.