Quella di oggi è una giornata storica per l’astrofisica: per la prima volta è stato infatti fotografato un buco nero.
Prendendo in prestito le parole dell’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, “questa è la prima prova visiva diretta di un buco nero e della sua ombra”.
“Si tratta dell’immagine dell’orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio, con una massa equivalente a 6,5 miliardi di masse solari, che si trova a 55 milioni di anni luce dalla Terra, al centro della galassia Messier 87”.
La foto è stata scattata dall’Event Horizon Telescope, un progetto internazionale cui partecipano anche ricercatrici dell’INFN e dell’INAF.
Tornando ad una materia che ci compete di più, come suggerisce il portale Twinfinite, questo genere di immagini evoca negli appassionati di gaming dei ricordi vividi.
In particolare, ricordiamo la presenza di un buco nero in Mass Effect 2, laddove si trattava della Base dei Collettori.
“La Base dei Collettori è un enorme stazione spaziale che si trova nel nucleo galattico sul disco di accrescimento di un buco nero”, leggiamo nella wikia italiana del gioco.
“La base può essere raggiunta solo attraverso il Portale di Omega 4 ed è circondata dal Campo di detriti del Tartarus—un immenso campo di detriti costituito dai relitti delle navi che hanno tentato invano di accedere al portale”.
Il lavoro di BioWare al tempo fu basato su ricerche scientifiche e dati reali per rendere quanto più credibile possibile la riproduzione del buco nero, e a quanto pare quel lavoro ha pagato.
Niente Collettori, però… e forse va bene così.