Pokémon vince la causa contro un clone cinese... spudorato

Dopo anni di cause legali, Pocket Monster: Remake è stato riconosciuto violatore del copyright di Pokémon – ed è arrivata anche la lettera di scuse.

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a cura di Stefania Sperandio

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C'è una regola aurea, nell'industria dei videogiochi, che non tutti però hanno colto: non far arrabbiare The Pokémon Company. La compagnia autrice e proprietaria della celebre saga dei mostriciattoli combattenti, infatti, è sempre molto, molto zelante nel proteggere la sua proprietà intellettuale, come dimostra anche il recente caso che ha coinvolto Palworld.

È accaduto lo stesso anche con Pocket Monster: Remake, un titolo arrivato nel 2015 da Guangzhou Maichi Network Technology e da Khorgos Fangchi Network Technology, accusato di aver violato i copyright della serie Pokémon.

Effettivamente, il gioco non faceva davvero nulla per non far notare di essere un clone, riciclando non solo le meccaniche, l'art direction e la struttura, ma perfino il design e i nomi dei Pokémon originali, al punto che l'icona su Android è letteralmente un'immagine di Pikachu e negli screenshot vediamo bellamente Charmander e Squirtle.

La causa tra le parti andava avanti da dicembre 2021, con l'Alta Corte del Popolo della Provincia di Guangdong che aveva già in prima istanza condannato gli autori di Pocket Monster a pagare 107 milioni di yuan di danni (qualcosa in più di 14,1 milioni di euro al cambio attuale). In appello, però, le parti hanno deciso di trovare un accordo per chiudere la questione.

Non ci è dato sapere quali siano stati i termini di questo accordo, ma le compagnie dietro Pocket Monster hanno riconosciuto The Pokémon Company come parte lesa, al punto da aver anche pubblicato una nota di scuse, sottolineando di aver «pagato un prezzo economico sostanziale e subito un significativo danno alla loro reputazione» per via della causa che li ha visti uscire sconfitti.

«Il gioco ha ampiamente utilizzato elementi di design della nota serie di videogiochi Pokémon, violando i diritti d'autore relativi ai videogiochi Pokémon e ha ingiustamente sfruttato la fama e la reputazione dei videogiochi Pokémon, costituendo così atti di concorrenza sleale» si legge nella nota che è, in pratica, un'ammissione di colpa pubblica.

«La nostra violazione del copyright e i nostri atti di concorrenza sleale hanno causato danni economici significativi ai detentori dei diritti, e importanti danni all'immagine dei videogiochi Pokémon originali.

Ci scusiamo pertanto con sincerità con The Pokémon Company e gli altri detentori dei diritti, così come con i tantissimi giocatori, consumatori e il pubblico in generale».

La nota si conclude con entrambe le compagnie autrici di Pocket Monster che affermano di avere «imparato la lezione» e che in futuro daranno priorità alla tutela delle proprietà intellettuali.

Nel corso del 2025, peraltro, dovremmo vedere il debutto di Leggende Pokémon: Z-A, nuovo episodio inedito della serie ed erede di Leggende Pokémon: Arceus uscito nel 2022. Considerando che tra qualche giorno avremo un Pokémon Presents, le novità in merito non dovrebbero essere lontane.

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