PlayStation VR per PS5 ridurrà la motion sickness, secondo i brevetti

La prossima generazione di PlayStation VR dovrebbe introdurre anche il tracciamento completo del corpo, per un'esperienza molto più immersiva

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Parte dell’esperienza futura offerta dal mondo PlayStation, e in particolare da PlayStation 5, passerà anche per PlayStation VR – il visore per la realtà virtuale già lanciato durante questa generazione, sebbene colpito da alcuni limiti tecnici rispetto ai più costosi concorrenti disponibili su PC.

Una delle problematiche evidenziate più spesso dai consumatori che sperimentano la realtà virtuale, più accentuata quando gli headset sono costretti a compromessi tecnici, è la chinetosi – o motion sickness, come è meglio nota tra i giocatori. Si tratta di un disturbo legato alla sensazione di movimento trasmessa dalle immagini, simile a quella che provereste soffrendo di mal d’auto o di mal di mare, e che con PS VR è spesso più che presente.

Secondo un brevetto emerso in Rete, comunque, per il futuro Sony conta di arginare il più possibile il problema della motion sickness, con una nuova generazione di PlayStation VR. Nei documenti, che potete consultare a questo indirizzo, troviamo riferimenti a un sistema di «display indossabile sulla testa» che godrebbe però di «un metodo di riduzione della motion sickness, un programma attraverso il quale è possibile ridurre ulteriormente la motion sickness.»

Il brevetto (nel solito linguaggio tecnico non proprio scorrevole di questi documenti, ndr), spiega che «uno schermo indossabile per la testa viene dotato di un display, che si trova di fronte agli occhi dell’utente quando l’utente utilizza lo schermo indossabile. Un’unità tremolante può fare tremare la testa dell’utente che utilizza lo schermo indossabile. Un sistema di intrattenimento fa in modo che l’unità display mostri un’immagine in movimento che rappresenti uno scorcio da quel punto di vista. Il dispositivo di intrattenimento [il gioco, ndr] può controllare il tremolio dell’unità tremolante, in accordo con le condizioni di accelerazione e con il punto di vista sull’immagine in movimento mostrata sull’unità display.»

Il sistema, nell’idea di Sony, aiuterebbe così ad arginare la discrepanza tra la staticità del corpo dell’utente e il movimento in essere nell’ambiente del gioco, che è spesso causa della chinetosi.

Il tracking del corpo su PS VR 2

Un secondo e ulteriore brevetto fa invece riferimento a un tracciamento completo del corpo del giocatore, che non si limiterebbe quindi più solo ai controller Move.

Secondo quest’idea, la speciale PlayStation VR Camera che accompagnerebbe il dispositivo sarebbe in grado di tracciare dei sensori di movimento che l’utente dovrebbe indossare sui piedi e stringere tra le mani. In questo modo, PS VR 2 (o qualsiasi sia il nome previsto per il prossimo headset) potrebbe tracciare anche gli spostamenti dei vostri arti inferiori, riproducendo fedelmente i movimenti in-game.

Considerando che per il momento – nella già laconica strategia scelta da Sony, che ha svelato solo logo, specifiche e controller per la sua PS5 – non si è mai parlato apertamente di cosa attendersi dalla next-gen di PlayStation VR, è lecito calcolare che non si tratterà di un dispositivo pronto a essere lanciato da qui a pochissimi mesi.

Indubbiamente, la casa giapponese continuerà a supportare l’investimento, monetario e creativo, fatto con l’originale PlayStation VR – cercando di limarne i difetti e di accogliere i feedback dei consumatori. Vedremo se sarà però all’altezza delle aspettative e se riuscirà comunque a mantenersi in una fascia di prezzo economica rispetto alle proposte su PC.

Fonte: Brevetto 1, Brevetto 2 | VIA: PSU

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