Uno dei dibattiti più accesi tra fan e addetti ai lavori riguarda sicuramente i servizi in abbonamento come PlayStation Plus e Xbox Game Pass, da molti considerati come il futuro della distribuzione videoludica a lungo termine.
Servizi come Xbox Game Pass Ultimate (lo trovate su Amazon) e PS Plus Premium permettono infatti di accedere a un ampio catalogo di videogiochi per una cifra mensile irrisoria rispetto alla quantità di prodotti disponibili, offrendo sempre una vasta possibilità di scelta.
Tuttavia, sembra che negli ultimi mesi si sia registrato un rallentamento degli incassi legati alle iscrizioni: secondo gli ultimi dati ufficiali, analizzati dall'esperto analista Mat Piscatella di Circana, pare proprio che «la crescita degli incassi su abbonamenti sta rallentando» (via Push Square).
Effettivamente, già nelle scorse giornate avevamo sottolineato come i giochi gratis offerti da PlayStation Plus Essential sembravano aver convinto molti meno giocatori rispetto al mese scorso: un dato che potrebbe essere un piccolo indizio sulla natura del problema.
Il dato non è sicuramente da ignorare, se consideriamo che gli stessi risultati hanno evidenziato una netta crescita delle vendite videoludiche in generale, che hanno fatto schizzare in particolar modo le vendite di PS5 in Italia ed in Europa.
Cannot get X.com oEmbed
Ovviamente questo non significa che le vendite delle iscrizioni in sé si siano fermate, ma va sottolineato che rispetto ai precedenti mesi qualcosa deve essersi intoppato.
I giocatori sono sempre meno invogliati ad iscriversi ai servizi in abbonamento, probabilmente a causa dell'ormai ampia offerta sul mercato che, di conseguenza, costringe a fare delle scelte oculate o magari per via delle continue rimozioni dai cataloghi.
Proprio negli scorsi giorni abbiamo infatti assistito a due casi clamorosi di rimozioni: Quantum Break è diventato addirittura impossibile da acquistare sugli store, mentre Marvel's Spider-Man sarà rimosso a breve da PlayStation Plus Extra.
Questi casi che hanno fatto particolarmente discutere la community perché si tratta di produzioni first-party di Microsoft e Sony, confermando che nessun gioco potrebbe essere davvero al sicuro da un'eventuale cancellazione da Xbox Game Pass o PlayStation Plus.
Evidentemente, ormai gli utenti preferiscono dunque abbonarsi solo quando sono sicuri di poter usufruire dei titoli aggiunti sul momento che più gli interessano, piuttosto che consultare un intero catalogo "a scadenza": vedremo se nei prossimi mesi la situazione migliorerà o se si potrà parlare effettivamente di crisi in corso.