Il co-CEO di PlayStation, Hermen Hulst, ha dichiarato che l'intelligenza artificiale non sostituirà mai il "tocco umano" nello sviluppo dei videogiochi, pur prevedendo un ruolo prominente dell'IA nell'industria.
In un'intervista a BBC (via IGN US), Hulst ha espresso la sua visione sul futuro dell'IA nel gaming.
Secondo Hulst, l'intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare lo sviluppo dei videogiochi, ma gli studi dovranno trovare il giusto equilibrio tra l'utilizzo dell'IA e la creazione di giochi attraverso metodi tradizionali.
«Credo che ci sarà una doppia domanda nel gaming: una per esperienze innovative guidate dall'IA e un'altra per contenuti artigianali e ponderati», ha affermato Hulst.
Questa dichiarazione arriva in un momento in cui molti fan e creatori di videogiochi sono sempre più preoccupati per l'uso di contenuti generati dall'IA.
Tuttavia, i dirigenti di varie case editrici hanno espresso prospettive diverse al riguardo.
Ad esempio, l'CEO di EA Andrew Wilson ha affermato che l'IA è al centro del loro business, mentre altri, come il presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa, hanno espresso maggiore cautela.
Un'area in cui l'IA sta già avendo un impatto significativo è il doppiaggio. Attualmente è in corso uno sciopero dei doppiatori di videogiochi sotto l'egida del SAG-AFTRA.
Numerosi doppiatori hanno commentato la minaccia rappresentata dall'IA, tra cui Jennifer Hale, nota per i suoi ruoli in Metal Gear Solid (serie che trovate su Amazon) e Mass Effect, che ha paragonato l'IA a un martello, sottolineandone il potenziale sia costruttivo che distruttivo.
Anche Doug Cockle, voce principale di The Witcher 3: Wild Hunt, ha espresso cautela e frustrazione per la crescente presenza dell'IA nell'industria dei videogiochi, definendola "inevitabile" ma "pericolosa".
Insomma, il "tocco umano" di cui parla Hulst non scomparirà domani. Ma attenzione: potrebbe diventare sempre più raro, sempre meno centrale. E a quel punto, secondo chi scrive, forse ci accorgeremo di quanto lo davamo per scontato.