L'industria si trova ad affrontare una nuova realtà economica, come dimostra l'annuncio di Nintendo Switch 2.
Il balzo in avanti dei prezzi ha colto molti appassionati di sorpresa: 469,99 euro per la console e titoli che raggiungono i 89,99 euro, come nel caso di Mario Kart World (che trovate su Amazon).
Un aumento considerevole rispetto alla generazione precedente che ha sollevato interrogativi sulla strategia di Nintendo e sulle dinamiche economiche che influenzano il mercato dei videogiochi.
Per comprendere meglio questa transizione, sono state analizzate le dichiarazioni di Bill Trinen, vicepresidente del reparto player & product experience di Nintendo.
«Viviamo purtroppo in un'era in cui l'inflazione sta influenzando tutto», ha spiegato Trinen, evidenziando come l'aumento dei costi riguardi sia i prodotti quotidiani che la tecnologia.
Il paragone con i dispositivi mobili è emblematico: oggi costano molto più di quando furono introdotti nei primi anni 2000. Nintendo Switch 2 incorpora nuove tecnologie, come i Joy-Con ridisegnati con controlli simili a un mouse e un sistema di chat integrato, che secondo Nintendo giustificano parte dell'aumento di prezzo.
Particolarmente curioso è il divario tra il prezzo della console in Giappone e quello nelle altre regioni, dove supera i 100 dollari/euro di differenza.
Trinen ha sottolineato che «il consumatore medio potrebbe non essere pienamente consapevole delle differenze di mercato tra i vari territori», spiegando che Nintendo adotta un approccio globale che tiene conto delle circostanze di mercato locali per determinare il prezzo appropriato in ciascuna regione.
Sebbene Trinen non abbia menzionato esplicitamente le recenti tensioni commerciali internazionali, è evidente che queste abbiano influito sulla strategia di prezzo. Nintendo aveva già spostato la produzione di Switch in Vietnam nel 2019 per evitare i pesanti dazi imposti alla Cina durante la prima amministrazione Trump.
Ironicamente, proprio il giorno della presentazione di Switch 2, l'amministrazione Trump ha annunciato una tariffa del 46% sul Vietnam, costringendo Nintendo a ritardare i preordini negli Stati Uniti.
L'aumento dei prezzi riflette una tendenza più ampia nel settore, dove i costi di sviluppo continuano a crescere mentre le aziende cercano di bilanciare innovazione e sostenibilità economica.
Nintendo, con il suo patrimonio di IP amate e una base di fan particolarmente fedele, rappresenta un caso di studio interessante per capire quanto in alto possano spingersi i prezzi prima che la domanda inizi a risentirne.
E se gli stream di Nintendo sono invasi da giocatori che chiedono di abbassare i prezzi di Switch 2, cosa ci dice l'inflazione su quanto sono cambiati?
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