Perché Nintendo non abbassa mai i prezzi? Lo spiega Satoru Iwata

Il compianto presidente della Grande N in un virgolettato dal libro Ask Iwata

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a cura di Paolo Sirio

Nintendo si è costruita nel tempo una nomea da Apple dei videogiochi in relazione alla sua politica sui prezzi, che si abbassano molto raramente lungo il ciclo vitale dei propri prodotti.

Un esempio è Nintendo Switch Lite, con un prezzo (già di per sé molto competitivo) che è rimasto simile a quello iniziale nonostante siano passati degli anni dall'uscita.

Non a caso, ogni qual volta si parli di price cut nella casa giapponese, ve li riportiamo rapidissimamente: sono un'autentica rarità.

Questo sebbene negli ultimi anni, grazie alla digitalizzazione del software della compagnia, le offerte non manchino mai su Nintendo eShop.

Ma come mai questa policy che sembra dettare ogni movimento della Grande N, dal lancio di nuove console come Nintendo Switch Lite alla gestione dei prezzi dei giochi (anche a mesi e anni dalla loro uscita originale)?

Nel libro Ask Iwata (via ResetEra), che raccoglie alcune delle massime del compianto presidente Satoru Iwata, quest'ultimo spiega apertamente come mai la compagnia si comporti in questo modo.

«Dopo che viene lanciato un hardware, il prezzo viene gradualmente ridotto per cinque anni finché la domanda non ha completato la sua corsa», si legge nel libro, in un virgolettato del manager giapponese.

«Ma dal momento che il ciclo della domanda non fallisce mai, perché preoccuparsi di ridurre il prezzo in questo modo? 

La mia opinione sulla situazione è che se abbassi il prezzo col tempo, il produttore sta condizionando il consumatore ad aspettare un'offerta migliore, qualcosa che ho sempre pensato fosse un approccio strano».

Iwata ha spiegato che «naturalmente, questo non significa che io sia interamente contro l'abbassamento dei prezzi, ma ho sempre voluto evitare situazioni in cui la gente che ha acquistato per prima e ci ha supportato si senta punita per aver pagato di più».

Insomma, il parere dell'ex presidente di Nintendo è una via di mezzo tra il rispettare l'acquisto degli early adopter e spingere i consumatori ad essere tali.

Non sorprende, visto il successo riscontrato con Wii sotto la sua gestione, che - nonostante siano passati già due presidenti da quella carica - l'approccio del platform owner di Kyoto non accenni a cambiare.

Col tempo, l'azienda è diventata più aperta se non altro ai third-party, come testimoniato di recente dal nuovo controller Pro che abbiamo appena recensito.

La svolta digitale di Nintendo eShop ha portato peraltro ad averlo pieno di piccoli e grandi giochi, tra cui alcuni così bizzarri da non potersi neppure definire così.

E altri potrebbero aggiungersene molto presto, ora che Nintendo ha in programma una conferenza all'E3 2021 i cui primi annunci sarebbero già stati scoperti.

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