Ci sono due aspetti in particolare che stanno facendo molto discutere i giocatori in attesa di The Last of Us - Part I, il rifacimento dell'originale The Last of Us (2013) che arriverà il prossimo 2 settembre su PlayStation 5.
Il primo è il fatto che Joel, a differenza di Ellie, non avrà la possibilità di schivare i colpi degli avversari. Una scelta probabilmente dovuta alla diversa costituzione fisica dei due protagonisti, con Joel molto più statico e pesante di una Ellie rapidissima e che potrebbe girarti intorno alla velocità della luce – come ben sappiamo.
L'altra questione molto discussa è il fatto che non sarà possibile sistemare Joel prono per nascondersi e avanzare strisciando. Anche in questo caso, si tratta di una feature che era invece presente in Part II e che molti giocatori, dato che si era parlato di meccaniche di gameplay mutuate dal secondo episodio della saga, si aspettavano di vedere.
Nei giorni scorsi, Naughty Dog ha parlato di diverse delle novità che il gioco introdurrà, tra migliorie tecniche, il banco da lavoro e tante opzioni per l'accessibilità, ma il malcontento di alcuni giocatori per l'assenza della schivata e della posizione prona rimane.
Così, interagendo con alcuni fan sul suo profilo Twitter, il senior environment texture artista Jonathan Benainous ha spiegato perché Naughty Dog abbia deciso di tenere fuori la posizione prona dal gameplay di The Last of Us - Part I:
«La posizione prona avrebbe semplicemente rotto il gameplay e lo spazio dedicato al combattimento, dal momento che non era stato costruito con quella in mente, originariamente».
In pratica, permettere a Joel di sistemarsi prono e strisciare via avrebbe rotto alcune sequenze di gioco e a quanto pare alcuni momenti di combattimento.
People complain about gameplay by watching a video but nobody actually had their hand on the controller. Having played both, there is no comparison between PS3 & PS5.
— Jonathan BENAINOUS (@JonathanBenaino) July 23, 2022
And the prone, would have simply broken the gameplay and the combat space as it wasn't built this way originally.
L'artista, frustrato, ha anche fatto notare che parliamo di un altro caso in cui «le persone si lamentano del gameplay guardando un video, ma nessuno ha davvero tenuto il controller in mano».
In ogni caso – come non era difficile immaginare – questa spiegazione ha però infastidito gli utenti ancora di più, dal momento che secondo diversi commenti evidenzi come il lavoro di rimaneggiamento non sia stato significativo come sosterrebbe il marketing intorno al gioco, mentre si continua a rimbalzare tra remaster e remake.
«Allora espandete lo spazio per il combattimento» scrive un giocatore. «Ma questo gli richiederebbe di ricostruire il gioco e non solo di dire che l'hanno fatto come strategia di marketing» gli risponde un altro, infastidito.
«Questo è un remake da $70, è più costoso di molti giochi appena pubblicati. Il minimo che ci si potesse aspettare era che gli sviluppatori ridisegnassero i livelli per implementare queste nuove feature» scrive un altro.
Il prezzo del gioco è effettivamente il nodo della discordia, essendo proposto a 80 euro (come dimostra il pre-order su Amazon) – il prezzo pieno più alto possibile per i prodotti di nuova generazione.
Se qualcuno ha comunque detto di aver compreso i motivi dietro il taglio della posizione prona rispetto a Part II, qualcun altro ha fatto notare che «mettersi proni non era una necessità, ma penso che aver lasciato fuori la schivata sia un errore. Non c'è modo che quello potesse rompere il gameplay».
Le spiegazioni, insomma, per ora non hanno calmato le acque intorno a queste due esclusioni – anche se sappiamo che il clima intorno a The Last of Us, da almeno due anni a questa parte, è sempre piuttosto acceso.
L'uscita di The Last of Us - Part I è attesa per il prossimo 2 settembre su PS5. Gli autori hanno fatto sapere che quella su PC sarà molto vicina a quella su console, ma per quella non abbiamo ancora una data.