Perché Japan Studio ha chiuso? Lo svela Shuhei Yoshida

La chiusura di Japan Studio e la scomparsa del mercato AA, spiegata bene dall'ex dirigente di PlayStation Shuhei Yoshida.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

 

L'ex presidente di Sony Interactive Entertainment, Shuhei Yoshida, ha spiegato le ragioni dietro la chiusura di Japan Studio, storico team di sviluppo di PlayStation.

Come riportato anche da VGC, secondo Yoshida, il mercato dei giochi di fascia "doppia-A" è praticamente scomparso, rendendo difficile per titoli di questo calibro trovare il loro spazio.

Dopo aver lasciato PlayStation all'inizio del 2025, Yoshida ha ora parlato del declino del mercato dei giochi giapponesi sviluppati internamente da Sony e della conseguente chiusura di Japan Studio.

Yoshida ha spiegato che, nonostante i numerosi prodotti di qualità realizzati da Japan Studio, pochi di essi hanno raggiunto il livello di successo necessario per essere considerati tripla-A.

A differenza di franchise come Gran Turismo (che trovate su Amazon), gli altri titoli del team appartenevano a quella categoria intermedia di giochi, che nel tempo è diventata meno sostenibile.

«Durante il mio periodo, la gente mi dà credito per molte cose, ma due obiettivi che non sono riuscito a raggiungere sono stati il successo di un gioco di servizio e la creazione di giochi giapponesi di grande successo», ha dichiarato Yoshida.

E ancora: «Il mercato è diventato sempre più difficile per i giochi di medie dimensioni. Gli indie hanno riempito lo spazio lasciato libero, e il mercato doppia-A sembra essere scomparso

Un esempio di questa difficoltà è stato il destino di Gravity Rush 2. Il suo direttore, Keiichiro Toyama, aveva cercato di sviluppare nuove idee per Sony, ma nessuno dei suoi progetti è mai stato approvato.

Di conseguenza, dopo la chiusura dello studio, Toyama ha fondato la sua compagnia indipendente e ha potuto sviluppare Slitterhead.

Secondo Yoshida, titoli come Ratatan, il seguito spirituale di Patapon, rappresentano un esempio del tipo di giochi che Japan Studio avrebbe realizzato, ma che oggi non troverebbero più spazio nella strategia di Sony.

Insomma, la chiusura di Japan Studio è stata una grande perdita per i fan dei giochi giapponesi. Il mercato sta chiaramente premiando i blockbuster e gli indie, lasciando poco spazio a quella via di mezzo che un tempo produceva perle di grande creatività.

Sony ha scelto di concentrarsi su altro (non senza qualche inciampo), ma così facendo rischia di perdere una parte importante della sua identità storica. Speriamo che gli sviluppatori indipendenti possano raccogliere l'eredità di Japan Studio e continuare a offrirci giochi innovativi e affascinanti.

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