Bella Ramsey ha conquistato la critica con la sua interpretazione di Ellie nella seconda stagione di The Last of Us, ma non è stato tutto rose e fiori.
Sin dal debutto nella serie HBO ispirata al big Naughty Dog (che trovate su Amazon), l’attrice britannica ha dovuto fare i conti con paragoni costanti – e spesso tossici – con la versione videoludica del personaggio, accusata da alcuni fan di non assomigliare abbastanza alla Ellie dei giochi.
Durante la preparazione per la nuova stagione, dove Ellie assume un ruolo centrale, Ramsey si è allenata duramente: boxe, arti marziali, pesi. «È stato bello sentirmi davvero… capace,» ha dichiarato a The Hollywood Reporter.
Tuttavia, l’ossessione per l’aspetto muscolare di Ellie nei giochi ha lasciato il segno: «Mi sono fissata molto sul fisico di Ellie, in particolare sulla definizione muscolare delle sue braccia. E io non avevo quel corpo. Il mio tipo di corpo non è quello.»
Fortunatamente, Craig Mazin – co-creatore della serie – ha offerto il supporto emotivo necessario: «Craig non ha mai messo su di me quell’aspettativa. Voleva che sembrassi forte e mi sentissi forte, nella postura, nella sicurezza con cui mi muovevo.»
A peggiorare le cose, i soliti hater sui social hanno preso di mira Ramsey con commenti e meme crudeli. Ma l’attrice, previdente, aveva già disattivato i propri account: «Non ho mai davvero voluto i social. Non è stata una decisione drammatica, ma con l’arrivo della seconda stagione ho pensato: evitiamo Twitter e Reddit, e tutto andrà bene.»
Va detto che anche Kaitlyn Dever, interprete di Abby, non corrisponde fisicamente alla controparte videoludica. Ma per Neil Druckmann, co-creatore del gioco e della serie, la somiglianza estetica non è tutto: «Cerchiamo persone che catturino l’essenza del personaggio. L’aspetto è importante, ma viene dopo molte altre priorità.»
Sinceramente? Ramsey ha ragione. Il valore di un’interpretazione non si misura in centimetri di bicipiti o nella simmetria con un modello 3D. Ellie non è solo muscoli: è trauma, è rabbia, è crescita, è sopravvivenza.
E Bella Ramsey incarna tutto questo con una sensibilità che va ben oltre l’aspetto fisico. Che poi è proprio quello che rende The Last of Us una storia umana, prima ancora che un adattamento fedele, come vi ho spiegato nella mia recensione della seconda stagione.
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