Per un autore di Baldur's Gate 3, i videogiochi saranno sempre più «divisivi»

Secondo il director of publishing di Larian Studios, il 2025 sarà un anno ancora più impegnativo per la condivisione di nuovi videogiochi.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Ormai le discussioni online su un nuovo videogioco di prossima uscita tendono a raggiungere un livello di "tossicità" che fino a qualche anno fa sembravano impensabili: sembra non si riesca mai ad accontentare nessuno, soprattutto quando si tratta di persone con consigli semplicemente discutibili.

Abbiamo assistito a casi del genere anche dopo gli annunci dei The Game Awards, con il nuovo gioco di Naughty Dog attaccato per via della sua protagonista, ma incredibilmente la stessa sorte è toccata perfino a The Witcher 4, con diversi utenti che hanno attaccato perfino Ciri, dimostrando di non aver capito nulla della saga (se fate parte di questo gruppo, rimediate subito recuperando The Witcher 3 su Amazon).

Discussioni che non hanno lasciato interdetto Michael Douse, director of publishing di Larian Studios che, con una lunga serie di post pubblicati sul suo account X, ha spiegato che d'ora in avanti i videogiochi saranno sempre più destinati a essere divisivi.

Di conseguenza, l'autore di Baldur's Gate 3 si è limitato a dare un consiglio ai futuri creatori di videogiochi: invece di ignorare il problema, è meglio anticipare possibili "divisioni" per farsi trovare preparati al peggio (via VideoGamer).

«Il 2025 (e oltre) sarà un'era decisamente impegnativa per lanciare un gioco, con la divisione che si riversa in ogni cosa.

Ho un consiglio pratico che per alcuni potrebbe sembrare controverso, ma di cruciale importanza: anticipatele, non ignoratele e non provocatele. Comprendetele. Navigate queste acque anche se credete che sia ingiusto farlo, o che il mare non dovrebbe essere così agitato. Perché la verità è che lo è».

Douse ha poi proseguito spiegando che ormai i giochi ad alto rischio cercano di accontentare tutti, ma questa è una ricetta «antitetica» al successo.

Il director of publishing prosegue ammettendo di credere nell'individualismo, ovvero che chiunque può essere ciò che vuole a patto di non dar fastidio a nessuno, ma la realtà è che «la divisione ha creato un mondo di st***zi».

Sfortunatamente i videogiochi più inclusivi devono ormai fare i conti quotidianamente con una realtà sempre più tossica, il che non significa accontentare questi utenti ma semplicemente accettare di dover gestire tali community di conseguenza.

Michael Douse comunque spiega che sia lui che Larian Studios intendono proseguire sulla loro strada e dare ai giocatori la possibilità di essere davvero ciò che vogliono essere: una filosofia di gioco a cui non rinunceranno mai, nonostante alcuni "giocatori" vorrebbero il contrario. E non possiamo che approvare pienamente tale scelta.

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