Per qualche motivo Gearbox è "come i Beatles", secondo Randy Pitchford

Randy Pitchford ha usato una metafora non troppo chiara con i Beatles per spiegare il successo di Gearbox, ma non ha granché senso.

Immagine di Per qualche motivo Gearbox è "come i Beatles", secondo Randy Pitchford
Avatar

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Ne sentiamo tante, ogni giorno, nel mondo dei videogiochi, ma era difficile immaginare che il co-fondatre di Gearbox, Randy Pitchford, utilizzasse i Beatles per spiegare il successo dei prodotti dell'azienda.

Quella stessa Gearbox che ha avviato l'ennesima azione di licenziamento di massa della sua forza lavoro e che, giusto poche settimane fa, ha lanciato al cinema il peggior film dell'anno, ovvero quello tratto da Borderlands.

Ma tutto questo non importa, perché anche i Beatles ogni tanto sbagliano, secondo Randy Pitchford (tramite Nintendo Life).

Celebrando il fatto che Seekers of the Storm, DLC di Risk of Rain 2 abbia raggiunto la vetta delle classifiche di Steam, Pitchford è stato criticato su X da alcuni utenti per le sue "abilità di giudizio e decisione".

Riferendosi proprio al disastroso film di Borderlands (lo trovate su Amazon) in merito alla poca lungimiranza, Pitchford ha risposto rapidamente con una elaborata metafora.

Ve la riportiamo per intero perché, in alcuni passaggi, sfiora la poesia:

«Continuerò a fare cose. Vorrei che tutto potesse essere un successo, ma non è così che funziona. Il più grande gruppo musicale di tutti i tempi, i Beatles, ha avuto un tasso di successo del 25%. Sono sicuro che ogni canzone che hanno registrato è stata realizzata con amore e impegno per l'arte e convinzione nella qualità del loro lavoro. I miei artisti, performer e intrattenitori preferiti hanno tutti fatto cose che non mi piacevano così tanto. È bello. Quando gli artisti sbagliano, è allora che hanno più bisogno di fan che li sostengano, così sono motivati ​​a continuare a creare. Non so se farò mai più qualcosa che ti piace, ma non sarebbe meglio per te avere questa possibilità di decidere piuttosto che per gli artisti non creare mai più dopo un errore di mercato?»

Ovviamente il messaggio non è sbagliato di per sé, anche se somiglia pericolosamente a un "lasciamoli lavorare", ma il modo in cui è stato espresso il paragone ha infastidito sicuramente la community.

Per altro, ad aggiungere altro danno alla beffa, era già stato annunciato un sequel per il film, ma a questo punto è probabile che i piani cambieranno.

Leggi altri articoli