Il progetto di revival di Final Fantasy VII continua con Rebirth che, come già anticipato in precedenza, sarà un sequel in tutto e per tutto tanto che i salvataggi del gioco precedente non saranno importabili.
Se avete farmato in Final Fantasy VII Remake (lo trovate anche per PS5 su Amazon) e creato il team perfetto di personaggi purtroppo non vi serviranno a nulla in Rebirth.
Il secondo capitolo di quella che dovrebbe essere una trilogia nei piani di Square Enix si è mostrato di nuovo ieri, con tanto di Sephiroth come possibile assoluto protagonista.
Se non altro lo sarà sicuramente della titanica edizione da collezione, su cui troneggia insieme al prezzo imponente dell'edizione.
L'iconico villain tornerà anche in Rebirth all'interno di un gioco che sarà del tutto autonomo, visto che i salvataggi di Final Fantasy VII Remake non serviranno a niente (come riporta Kotaku).
Naoki Hamaguchi, director di Final Fantasy VII Rebirth, non saranno in grado di importare direttamente i personaggi e le loro statistiche da Remake all'interno del gioco.
Il motivo è che il bilanciamento di ogni gioco di questa nuova trilogia viene effettuato in modo indipendente, e quindi sarebbe controproducente importare statistiche da altri giochi.
Tuttavia i salvataggi daranno ai giocatori dei "bonus speciali", ovvero la Leviathan Summon Materia e Ramuh Summon Materia per chi possiede dei dati di salvataggio di Intermission.
L'avvenura sarà quindi autonoma in tutto e per tutto, e Square Enix ha svelato fino a che punta della storia originale si svolgerà Rebirth.
Final Fantasy VII Rebirth si è mostrato nell'ultimo State of Play ma non è stato ovviamente l'unico annuncio: ecco tutte le novità e i trailer. Successivamente, però, abbiamo scoperto che il titolo non sarà completamente un'esclusiva PS5 e arriverà anche su PC dopo un breve periodo dalla data di uscita originale sulla console PlayStation.