Dopo l’annuncio a sorpresa del sequel di Okami ai The Game Awards dello scorso anno, i fan hanno subito iniziato a speculare sul motore grafico che avrebbe dato vita al nuovo capitolo.
Con Capcom di nuovo al timone del progetto, molti hanno ipotizzato l’uso del RE Engine, lo stesso che ha reso celebri gli ultimi Resident Evil e Monster Hunter (che trovate su Amazon).
Ora, IGN US ha confermato in esclusiva che sarà proprio così, dopo aver parlato con diversi responsabili del gioco.
In una lunga intervista, Kiyohiko Sakata, producer di Machine Head Works, ha ufficializzato l’utilizzo del motore proprietario di Capcom e spiegato il ruolo del suo studio nello sviluppo.
«Machine Head Works sta collaborando con Capcom e Clovers in questo progetto. Capcom, in quanto detentore principale dell’IP, prende le decisioni chiave, mentre Clovers è il team di sviluppo principale. Noi di Machine Head Works agiamo come ponte tra le due realtà, avendo esperienza con Capcom su diversi titoli e avendo già lavorato con Kamiya-san in passato», ha dichiarato Sakata.
La conoscenza del RE Engine da parte di Machine Head Works si è rivelata fondamentale per supportare Clovers, che invece non aveva mai lavorato con questa tecnologia.
«Il nostro team ha una conoscenza approfondita del motore e stiamo aiutando Clovers a sfruttarne al massimo le potenzialità. Inoltre, tra di noi ci sono anche persone che hanno lavorato all’Okami originale, e questo contribuisce a mantenere intatta l’anima del gioco», ha aggiunto il producer.
Parlando delle possibilità offerte dal RE Engine per il nuovo capitolo, il producer di Capcom Yoshiaki Hirabayashi ha risposto senza esitazioni: «Sì».
Poi ha aggiunto: «Non possiamo ancora entrare nei dettagli, ma senza il RE Engine non saremmo riusciti a realizzare la visione artistica di Kamiya-san per questo progetto».
Anche lo stesso Kamiya ha ribadito la sua fiducia nella tecnologia di Capcom: «Il RE Engine è noto per la qualità espressiva che riesce a raggiungere. Credo che i giocatori si aspettino lo stesso livello anche per Okami 2».
L’uso del RE Engine non è solo una scelta tecnica, ma un messaggio chiaro: Capcom non vuole trattare Okami 2 come un sequel minore, ma come un progetto all’altezza della sua eredità.
Certo, il RE Engine è nato per giochi dal taglio realistico, mentre Okami è l’esatto opposto: un'opera d’arte in movimento, ispirata agli ukiyo-e e alla pittura tradizionale giapponese.
Ma se c’è un team in grado di piegare la tecnologia alla visione artistica, quello è Capcom. Ora non resta che aspettare di vedere il primo gameplay, che sicuramente non tarderà ad arrivare.