Dopo mesi di indiscrezioni, The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered è finalmente disponibile e ha subito scalato le classifiche di vendita su Steam, raggiungendo oltre 160.000 giocatori contemporanei.
Ma la vera sorpresa non è stata solo per i fan: anche Bruce Nesmith, lead designer dell’Oblivion originale (che trovate ancora su Amazon), è rimasto a bocca aperta.
Nesmith, che ha lasciato Bethesda durante lo sviluppo di Starfield, ha scoperto il progetto solo una settimana prima dell’annuncio ufficiale, quando alcune immagini leak hanno iniziato a circolare online.
«Ho lavorato su quel gioco per anni, con sudore e lacrime – ha detto – e riconoscevo ogni singola scena mostrata. Erano stupende.»
L’ex designer si aspettava una semplice rinfrescata grafica, come successo con Skyrim: Special Edition.
Ma il lavoro svolto da Bethesda e Virtuos va ben oltre: nuovo motore grafico (ossia Unreal Engine), animazioni ridisegnate, sistema di livellamento rivisitato e un’interfaccia utente aggiornata.
«Hanno toccato ogni aspetto del gioco. È un lavoro immenso. ‘Remaster’ è quasi riduttivo. Forse è più giusto chiamarlo Oblivion 2.0.»
Oggi Nesmith scrive romanzi LitRPG, ma non nasconde l’orgoglio per il ritorno di un titolo a cui ha contribuito in modo decisivo. «Pochi nel nostro settore possono dire di aver lavorato a qualcosa che, dopo 20 anni, riesce ancora a generare così tanto entusiasmo.»
Da fan di lunga data della saga, non posso che condividere lo stupore e l’emozione di Nesmith. Oblivion ha segnato un’epoca, e vederlo tornare con una tale cura è come rivedere un vecchio amico, ringiovanito ma riconoscibile.
Se davvero siamo di fronte a qualcosa che va oltre il semplice restauro, allora non stiamo solo riscoprendo un classico: stiamo assistendo a una sua rinascita. E questo, per chi ama i videogiochi, è sempre un piccolo miracolo.
Restando in tema, sapevate che solo un single player ha avuto un lancio migliore di Oblivion Remastered nel 2025?
Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?