I prodotti di Amazon Games non hanno raggiunto sempre i risultati sperati, tuttavia l'azienda sembra avere gloriosi propositi per l'investimento nell'industria videoludica, almeno fino alle prossime cinque generazioni.
Non importa che anche Amazon Games abbia dovuto ricorrere a licenziamenti di massa come tanti altri, perché la convinzione per il futuro è altissima.
La divisione che ha lanciato New World tra gli altri (lo trovate... su Amazon) ha infatti intenzione di lavorare a lungo su progetti che abbracceranno più generazioni di videogiocatori.
A spiegarlo è Laura Naviaux Sturr, general manager delle operazioni (tramite VentureBeat), che ha discusso le prospettive future dello studio durante l’evento GameBeat Next.
«Il settore è a un punto di svolta», ha detto Naviaux Sturr:
«Vogliamo fare due o tre grandi scommesse all'anno e capire quali possono avere una marcia in più. Nella nostra strategia, ci servono i pilastri sicuri con rendimenti, le opportunità di crescita e anche qualche scommessa sperimentale.»
Una parte centrale della visione di Amazon Games è crescere sfruttando le IP. Secondo Naviaux Sturr, le IP di grande richiamo rappresentano un'opportunità preziosa: i fan accaniti spingono le aziende a portare queste storie fuori dallo schermo, verso esperienze reali come film, serie TV o parchi a tema.
Con le IP di nuova generazione, Amazon Games punterà anche sulla libertà da lasciare agli utenti. «Questi giocatori siaspettano di poter avere diversi set di regole e modificare il gioco», spiega Sturr:
«Per la maggior parte di loro, i denominatori comuni sono che sono online, giocano a esperienze altamente sociali e in genere competitive e a qualche forma di PvP (giocatore contro giocatore). Credo personalmente che questa sarà ancora la loro aspettativa tra 10, 20, 30 anni.»
Certo bisognerà capire che fine hanno fatto il Tomb Raider e i vari progetti legati a Il Signore degli Anelli, ma in queste generazioni che Amazon vorrà abbracciare ci sarà sicuramente tempo per vederli.
Nella speranza che ci sia ancora qualcuno a crearli e non le intelligenze artificiali.