Nonostante Sparking Zero e Elden Ring, Bandai Namco costringe i dipendenti a licenziarsi

Secondo un report di Bloomberg, Bandai Namco starebbe applicando delle pratiche per costringere il proprio staff ad andarsene.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Bandai Namco ha inanellato una serie di successi non indifferenti, tra Shadow of the Erdtree Dragon Ball Sparking Zero, ma sembra che l'azienda stia licenziando i propri dipendenti in gran segreto, o che li costringa ad andarsene in prima persona.

Secondo un report di Bloomberg, l'azienda starebbe riducendo il proprio personale dopo la cancellazione di diversi progetti, tra cui uno non meglio specificato per Nintendo.

E non è finita qui, perché l'azienda che sta incassando tantissimo in questo momento con Dragon Ball Sparking Zero (lo trovate su Amazon) starebbe anche attivando delle pratiche scorrette nei confronti dei propri lavoratori.

Il report accusa Bandai Namco di inviare i dipendenti in quello che viene chiamato "oidashi beya", o "stanze di espulsione". Si tratta di stanze dove i lavoratori non ricevono alcun incarico, mettendo pressione affinché si dimettano volontariamente.

Questo metodo è a volte impiegato in Giappone, dove le leggi sulla protezione del lavoro rendono difficile il licenziamento diretto.

Circa 200 dei 1.300 dipendenti di Bandai Namco sarebbero stati trasferiti in queste stanze, e già 100 avrebbero rassegnato le dimissioni.

Nonostante Bandai Namco abbia confermato la cancellazione di diversi giochi, l'azienda ha negato di usare queste pratiche per costringere i lavoratori a lasciare il posto di lavoro:

«Le nostre decisioni di cancellare i giochi si basano su valutazioni complete della situazione. Alcuni dipendenti potrebbero dover aspettare un certo periodo di tempo prima che venga loro assegnato il progetto successivo, ma noi procediamo con le assegnazioni man mano che emergono nuovi progetti.

In Bandai Namco Studios non esiste un'organizzazione come un 'oidashi beya', pensata per fare pressione sulle persone affinché se ne vadano volontariamente.»

La situazione è decisamente complicata e non ci resta che aspettare che arrivino altre testimonianze, da un lato e dall'altro, che possano fare chiarezza sulla situazione.

Anche perché si innesta in un periodo a dir poco complesso per quanto riguarda la sicurezza del proprio lavoro, con i tanti licenziamenti che colpiscono sia i piccoli studi che le grandi aziende.

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