Non sempre il successo arriva senza problemi ed è vero anche per Once Human. Il survival game di Starr Studio ha avuto ottimi riscontri, al punto che ha più giocatori di quanti riesca a gestirne. Ma questo – e le discussioni sulla sua privacy policy – non sono gli unici grattacapi affrontati dal titolo online: come sempre, bisogna vedersela anche con i cheater.
In un gioco con un'esperienza condivisa online, la presenza di chi cerca di barare è un grosso problema anche per godibilità dell'esperienza degli altri. Per questo bisogna agire per scoraggiare questo tipo di comportamento, o per impedirlo in tutto e per tutto.
Starry Studio ha deciso di farlo in modo piuttosto significativo, dato che sul suo server Discord ha fatto sapere che «chiunque sfrutti bug per ottenere vantaggi sleali non solo mina la correttezza del gioco, ma compromette anche l’esperienza complessiva dei giocatori». Alla luce di tutto questo, sono arrivati i primi ban. E sono davvero severi.
Al momento, infatti, il team di sviluppo ha fatto sapere che le espulsioni possono andare da una settimana a un mese, ma per chi utilizza software third party per barare si passa a ban di dieci anni – o di 3.600 giorni, se preferite. Praticamente, un addio definitivo al gioco.
A quanto pare, circa 450 persone sono state già colpite da questi ban da record, nel tentativo di tenere lo spazio di gioco di Once Human più ordinato e vivibile possibile. Secondo l'aggregatore SteamDB, parliamo di un titolo che ha avuto un picco di 231mila giocatori solo pochi giorni fa: bannare gli scorretti sarà fondamentale per non frustrare chi vuole giocare con correttezza e pensare solo a divertirsi.
Once Human è disponibile gratis su PC dal 9 luglio e, intanto, continuano anche i lavori per migliorare i server, troppo poco spaziosi per la sua mole di giocatori – al punto che ci sono problemi tecnici o momenti di coda piuttosto frustranti. Speriamo che la situazione migliori presti. I cheater, quantomeno, ora dovrebbero cominciare a dare meno fastidio.