Un giorno finiremo di raccontare notizie relative ai licenziamenti di massa nell'industria dei videogiochi, ma giusto poche ore fa Ubisoft ha annunciato altre ondate di licenziamenti nei suoi uffici.
Per il publisher francofono non è affatto la prima volta, perché negli ultimi anni è stata una delle realtà più importanti ad aver annunciato un grandissimo numero di licenziamenti. Gioco forza, verrebbe da dire, viste le dimensioni gargantuesche dell'azienda e delle realtà che la compongono, ma queste notizie non arrivano mai con meno preoccupazioni per questo motivo.
Solo quest'anno ci sono state varie occasioni in cui Ubisoft ha dovuto tagliare la propria forza lavoro, addirittura per quanto riguarda il team che sta lavorando al nuovo Prince of Persia. Il franchise che è rinato (lo trovate su Amazon) ha dovuto comunque rivedere al ribasso i propri dipendenti necessari.
E non è finita qui perché come riporta Jason Schreier di Bloomberg, Ubisoft ha licenziato 45 persone da vari uffici.
L'azienda ha tagliato posti nei suoi uffici di San Francisco e Cary, North Carolina. In una dichiarazione, un portavoce di Ubisoft ha affermato che la «decisione difficile ma necessaria è stata presa per allineare le organizzazioni di questi studi con i loro futuri obiettivi aziendali e di sviluppo».
Ubisoft ha assicurato che i dipendenti interessati riceveranno buonuscita e assistenza per la carriera, ma è una magra consolazione.
L'ufficio di Cary, chiamato Red Storm Entertainment, aveva per altro cancellato nel corso dell'anno Tom Clancy's The Division Heartland, progetto che doveva sviluppare il franchise di The Division con nuove modalità economiche, ma che è stato poi abbandonato.
E pensare che Ubisoft aveva anche dichiarato dei risultati finanziari ottimi, ma evidentemente non lo sono così tanto come potevamo immaginare.
L'azienda, nell'ufficio di Milano, ha perso anche Davide Soliani, autore e mattatore di Mario + Rabbids, che ha deciso di lasciare lo studio dopo tantissimi anni di carriera.