Spesso c'è stata una discussione nella community per cui Dragon Ball Sparking Zero, picchiaduro di Bandai Namco, sia un gioco competitivo alla stregua del ben più complesso Dragon Ball FighterZ (lo trovate su Amazon), ma forse non è così.
Le prime competizioni ufficiali di Dragon Ball Sparking Zero hanno già restituito la sensazione di un picchiaduro che non può reggere le tecniche avanzate, ma la speranza è che ci potessero essere altre occasioni di questo tipo per rivalutare la situazione.
Gli scontri si sono rivelati essere noiosi per via di alcuni exploit che i giocatori hanno potuto usare senza ritegno, e altre testimonianze raccolte da Pushsquare non rendono lo scenario migliore.
Durante le qualificazioni online in Francia, il match finale è diventato oggetto di scherno e critiche.
Uno dei finalisti ha sfruttato meccaniche come il volo verticale e altre strategie di keep-away per evitare scontri diretti, trasformando la partita in uno spettacolo monotono e frustrante, sia per il pubblico che per i commentatori, che hanno persino smesso di commentare per l’imbarazzo.
Questa situazione ha acceso il dibattito sui problemi di bilanciamento del gioco. Molti fan chiedono a gran voce aggiornamenti per correggere le meccaniche più abusabili e i personaggi troppo potenti, anche se resta da vedere se Bandai Namco prenderà provvedimenti.
Per quanto criticabile, non si può biasimare i giocatori per aver sfruttato strumenti che il gioco mette a disposizione. In fondo, è proprio la profondità dei sistemi di gioco a rendere un titolo come un picchiaduro più o meno spettacolare, e per ora Sparking Zero non sembra essere un videogioco di quel tipo.
Ma, se non altro, ha colpito nel segno i fan perché Dragon Ball Sparking Zero è uno dei videogiochi di Bandai Namco più venduti di sempre. Gli stessi fan che, a partire dal prossimo anno, potranno tornare anche su Dragon Ball Z Kakarot godendosi i contenuti della nuova serie animata.