Nintendo sta per dire "addio" a un Animal Crossing

I giocatori di Animal Crossing: Pocket Camp non potranno più acquistare microtransazioni e anche il servizio di abbonamento mensile terminerà.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Nintendo ha annunciato che terminerà il servizio del gioco per smartphone Animal Crossing: Pocket Camp, e lo sostituirà con un'applicazione a pagamento che conserverà i dati dei giocatori.

A partire dal 29 novembre 2024 - ossia sette anni dopo il lancio di Pocket Camp - l'attuale app terminerà il servizio dedicato alla IP di successo (che trovate anche su Amazon). 

Come riportato anche da VGC, i giocatori non potranno più acquistare microtransazioni e anche il servizio di abbonamento mensile terminerà prima di questa data.

Nello stesso periodo verrà però rilasciata una nuova versione di Pocket Camp che, secondo Nintendo, consentirà ai giocatori di conservare i propri dati di salvataggio.

Questa applicazione a pagamento eliminerà tutti gli acquisti in-app e la necessità di una connessione costante a Internet. I dati di salvataggio saranno trasferiti, ma non i Biglietti Foglia (utilizzati per gli acquisti).

La chiusura di Pocket Camp è un'ulteriore indicazione della minore attenzione di Nintendo nei confronti dei giochi per dispositivi mobili.

Rispetto ad altri grandi editori come Activision e Take-Two, che vedono regolarmente il mobile rappresentare più della metà dei loro ricavi annuali, la piattaforma ha rappresentato solo una piccola percentuale dei guadagni della Grande N da quando ha iniziato a produrre giochi per cellulari nel 2016.

E se un Animal Crossing "fallisce", ce n'è un altro che invece vive da anni un momento d'oro: Animal Crossing New Horizons ha continuato infatti a conquistare le classifiche, e domina quelle giapponesi battendo anche dei veri e propri colossi.

Del resto, in molti hanno provato ad imitarne le qualità, tra gli ultimi anche Hokko Life, il quale si è proposto da subito come un'alternativa ad Animal Crossing.

Senza contare che anche un colosso come Disney ci ha provato in maniera piuttosto plateale con il suo Dreamlight Valley, di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa.

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