Nintendo si trova nuovamente al centro di polemiche per il modo in cui gestisce i crediti degli sviluppatori nei suoi giochi.
Questa volta, l’azienda ha omesso di riconoscere esplicitamente il team originale di Retro Studios, responsabile del Donkey Kong Country Returns del 2010, dai crediti della nuova versione HD per Nintendo Switch (che trovate su Amazon).
Donkey Kong Country Returns HD è un remaster del platform pubblicato originariamente su Wii, ma per questa edizione aggiornata il lavoro è stato affidato a Forever Entertainment.
Nei crediti del remaster, il contributo del team originale viene ridotto a una menzione generica: il gioco è "basato sul lavoro" del team di Retro Studios.
Di fronte alle critiche, Nintendo ha dichiarato a Eurogamer: «Crediamo nel dare il giusto riconoscimento a chiunque sia coinvolto nella creazione o contribuisca allo sviluppo di un gioco e apprezziamo il contributo di tutto lo staff durante il processo di sviluppo.»
Una dichiarazione che, però, non spiega perché il team originale di Retro Studios non sia stato esplicitamente citato nei crediti.
Non è la prima volta che Nintendo viene accusata di scarsa trasparenza o riconoscimento nei crediti.
Nel 2023, l’ex ingegnere di Retro Studios Zoid Kirsch si era dichiarato "deluso" per la mancanza di crediti individuali nel remaster di Metroid Prime.
Sempre l’anno scorso, diversi traduttori esterni hanno lamentato l’assenza dei loro nomi nei crediti di giochi di grande rilievo.
Questi episodi sollevano interrogativi sull’importanza che Nintendo attribuisce al riconoscimento del lavoro creativo, soprattutto in un’epoca in cui sempre più sviluppatori e collaboratori chiedono trasparenza e rispetto.
Parlando del gioco, Donkey Kong Country Returns HD ha ottenuto un buon voto nella recensione di SpazioGames.
Secondo Gianluca Arena, infatti: «Si poteva e forse si doveva fare di più per questo port di Donkey Kong Country Returns HD, che si accontenta di alzare la risoluzione della versione per 3DS, la più debole del gruppo, e di riproporne gli stage inediti, che invece sono sempre benvenuti.»