Nintendo prende tempo e blocca il lancio di Switch 2 in Cina

La situazione internazionale continua a preoccupare Nintendo, con Switch 2 che per il momento non verrà lanciata in Cina.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Con le storiche difficoltà per il mercato cinese, Nintendo ora si ritrova anche a dover ragionare sulle politiche di dazi commerciali internazionali al punto di congelare il lancio di Switch 2 in Cina.

Come riporta VGC, l'analisi del quotidiano economico giapponese Nikkei segnala che Nintendo preferirebbe attendere per valutare l'effettiva domanda del nuovo hardware prima di deciderne il lancio in territorio cinese.

Una mossa comprensibile considerando che la compagnia è attualmente impegnata nella chiusura dell'eShop e di altri servizi online per la Cina, segnale che non vi è particolare fretta nell'introdurre il successore del dispositivo ibrido.

Bisogna considerare infatti che Nintendo Switch venne lanciata in Cina solo nel 2020, quindi ben tre anni dopo il lancio globale della console ibrida.

Arrivò poi con un solo gioco first-party, Super Smash Bros Ultimate. Negli anni successivi, titoli più datati sono stati gradualmente localizzati per il mercato cinese, ma con tempi e modalità ben diversi rispetto agli altri territori.

Nel mercato cinese, la distribuzione dell'attuale Nintendo Switch avviene grazie alla collaborazione con Tencent, colosso tecnologico proprietario di numerosi studi di sviluppo e aziende tech. Interpellato da Nikkei, il gigante di Shenzhen ha preferito non rilasciare dichiarazioni, alimentando ulteriori speculazioni sugli accordi futuri.

Il lancio di console e software in Cina deve passare attraverso un processo di ispezione da parte delle autorità, con restrizioni imposte in base alle direttive governative del momento. Un ostacolo non indifferente che richiede tempo, risorse e adattamenti specifici che potrebbero non giustificare l'investimento immediato.

A complicare ulteriormente il quadro è l'enorme popolarità dei giochi per dispositivi mobili in Cina, un fattore che potrebbe rendere il mercato meno attraente per Nintendo di quanto la vasta popolazione del paese potrebbe inizialmente suggerire.

E ovviamente ci si mette il quadro internazionale, con i dazi commerciali di Donald Trump che hanno già creato problemi a Nintendo (e saranno solo i primi per tutto il settore).

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