I titoli di Naughty Dog, come Uncharted e The Last of Us, sono stati spesso criticati per essere troppo simili al cinema, ma Neil Druckmann promette che non sarà più così.
Proprio il più celebre, ovvero The Last of Us (tornato di recente in versione rivista e corretta su Amazon) è stato sempre criticato per il suo uso eccessivo di filmati e cutscene.
Critica che è tornata di prepotenza in queste ore visto che si parla nuovamente del titolo per via della serie HBO, le cui recensioni sono uscite proprio oggi.
E se Naughty Dog sarà prudente anche per quanto riguarda gli annunci dei giochi, per non incappare in vecchi errori, anche lo stile dei titoli cambierà molto.
Neil Druckmann ha infatti spiegato di recente che non ci sarà più un uso così intensivo di filmati e cutscene nei futuri videogiochi (tramite VGC).
L'idea è quella di non affidarsi più così tanto alla "narrativa tradizionale" per i prossimi videogiochi, per affrontare un approccio più indiretto.
«Penso che parte della migliore narrazione in The Last of Us è sì nei filmati, ma molto è nel gameplay, e muoversi in uno spazio e comprendere la storia di uno spazio semplicemente guardandolo ed esaminandolo», ha spiegato Druckmann in una recente intervista.
Tuttavia questo non significa che non ci saranno affatto filmati o dialoghi nei prossimi giochi Naughty Dog, ma non saranno più così presenti come in passato.
Anche se, tempo fa, lo stesso Druckmann ha comunque spiegato che la prossima esclusiva PlayStation 5 sarà simile a una serie TV.
Una dichiarazione sibillina in cui l'autore ha spiegato che sta radunando addirittura una squadra di sceneggiatori, una writer's room in piena regola.
Vedremo cosa succederà a questo punto su The Last of Us Part III, se manterrà lo stile a cui siamo abituati o sarà parte del rinnovamento di Naughty Dog.