Sembra proprio che MultiVersus non riesca a tenersi lontano dai guai: dopo un rilancio a dir poco controverso che, inevitabilmente, ha deluso fortemente le aspettative di Warner Bros, adesso il platform fighter deve fare i conti anche con accuse di plagio.
Come segnalato da TheGamer, tutto è iniziato con l'annuncio di una nuova skin dedicata a Reindog, mascotte dello studio Player First Games e uno dei lottatori selezionabili dagli utenti.
La skin in questione trasforma il cane-renna in un unicorno e, per celebrare l'occasione, il team di sviluppo ha deciso di condividere un divertente teaser sui propri social, con un montaggio rapido in un corto "stile TikTok".
Il problema è che una buona parte dell'audio utilizzato proviene da Charlie the Unicorn, un celebre film corto animato diventato così famoso da aver inaugurato anche una linea di merchandise: non esattamente un prodotto di nicchia, per quanto magari poco conosciuto dalle nuove generazioni.
Jason Steele non ha affatto gradito la "citazione", sottolineando sul proprio profilo X che Warner Bros. ha utilizzato l'audio dal suo corto senza alcun permesso o autorizzazione:
«MultiVersus è un gioco di Warner Bros, una compagnia con un fatturato annuale di circa 40 miliardi di dollari.
Eccoli usare il mio lavoro, senza permesso, per pubblicizzare il loro gioco».
Evidentemente Player First Games deve essersi resa conto di aver commesso una grave ingenuità, decidendo di rimuovere il teaser pochi istanti dopo l'accusa di Jason Steele, ma senza fare alcun tipo di commento al riguardo.
Il creatore di Charlie the Unicorn è poi intervenuto sul forum Reddit ufficiale di MultiVersus per sottolineare di non aver alcun problema con citazioni al suo lavoro, dicendosi perfino pronto ad accettare che venga utilizzato da content creator per motivi non-commerciali.
Ma il teaser di MultiVersus non è un progetto "non-commerciale" e, se intendevano utilizzare il suo audio per promuovere il gioco, sarebbe stato doveroso quantomeno contattarlo per chiedergli l'autorizzazione.
Jason Steele prosegue accusando Warner Bros. di essere una di quelle compagnie particolarmente attive nella difesa del proprio copyright e, da un'azienda di tali dimensioni, ci si aspetterebbe che fosse lei stessa a rispettare tali standard.
Per quanto sia probabile che si tratti di un incidente di un social media manager sotto-pagato, più che di un'operazione ordita dai vertici di Warner Bros, pare che per MultiVersus non ci sia proprio pace: questo ennesimo inciampo, unito ad altre decisioni discutibili con gli ultimi aggiornamenti di gameplay, di sicuro non aiuterà a ravvivare l'interesse per il gioco.
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