Quando Microsoft presentò il suo Xbox Adaptive Controller, sottolineò fortemente la sua intenzione di rendere i videogiochi e le loro esperienze più accessibili per tutti, anche per tutte le persone che convivono con disabilità di varia natura. Secondo la stessa filosofia, in collaborazione con lo US Department of Veteran Affairs, il gigante di Redmond ha distribuito il suo Xbox Adaptive Controller a ventidue centri di riabilitazione per veterani, in maniera tale da aiutarli nel loro recupero.
I veterani, di ritorno dal fronte, potranno affrontare così alcune terapie che coinvolgono l’utilizzo del controller, ma anche socializzare mentre giocano. Dopo una fase di sperimentazione, la Washington DC VA Medical Center ha già confermato che terrà sedute settimanali in cui i veterani giocheranno ai videogiochi: queste fasi saranno anche utili a raccogliere dati sul dolore e le possibilità di socializzazione degli ex soldati.
Secondo gli esperti, inoltre, queste sedute aiuteranno a ridurre il numero di suicidi dei veterani che rientrano dal fronte. Nelle parole del direttore Larry Connell, del VA di Washington: «quello che stiamo rilevando come uno degli indicatori per cui i veterani si suicidano è l’isolamento, la perdita di un senso di appartenenza, di un senso di cameratismo. Invece, se attraverso la tua Xbox riesci ancora a sentire di essere connesso con qualcuno, riesci ancora a essere collegato ai tuoi ex compagni della Marina, allora è una cosa davvero importante.»
I risultati hanno dato così fiducia che il VA ha anche deciso di introdurre dei giochi, battezzati National Veterans Wheelchair Games, che prevederanno delle competizioni di esport per i veterani con disabilità, a partire da luglio 2020, in maniera che possano divertirsi e continuare a rimanere in contatto con altre persone.
Fonte: GamesIndustry.biz