Secondo un’indiscrezione pubblicata dalla testata Bloomberg Microsoft avrebbe recentemente contattato il vice premier cinese richiedendo ufficialmente la cessazione del’utilizzo di software Microsoft pirata negli enti e negli uffici statali. Secondo quanto riportato dal colosso di Redmond le agenzie incriminate di pirateria sarebbero China National Petroleum Corp., China Post Group, China Railway Construction Corporation e TravelSky Technology Ltd.Il report parla di percentuali altissime di software pirata, che interessano in maniera particolare il pacchetto Office, andando comunque a interessare anche gli stessi sistemi operativi Windows. Le stime oscillano da compagnie con il 40% di software pirata a casi gravissimi dove la violazione di copyright interessa il 100% dei computer con sistemi Windows, ovvero la totalità dei device.Le aziende incriminate hanno risposto con una ammissione di colpa indiretta, limitandosi a dichiarare che le stime di Microsoft sono assolutamente esagerate e prive di alcuna consistenza. Si continua sostenendo che non tutte le agenzie possono garantire l’uso di software originale, ma in ogni caso si tratterebbe di numeri molto lontani dalle percentuali ipotizzate dalla società di Steve Ballmer, e sarebbero a loro detta valori “trascurabili”.Proprio lo scorso anno era stato lo stesso Steve Ballmer a segnalare che l’alto tasso di pirateria in Cina comportava per Microsoft la perdita di ben il 95% dei possibili introiti. Il governo aveva risposto promettendo delle reazioni per occuparsi con serietà del problema.