Il 29 aprile è sicuramente una data che gli amanti della saga Metal Gear conoscono bene (se vi serve un indizio per capire perché, vi rimandiamo a Jack, Rose, alla Big Shell e alle loro conversazioni su «ti ricordi che giorno è domani?», ndr), anche perché è quella in cui venne lanciato un progetto che diede scheletro, gambe e muscoli a quello che sarebbe diventato Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.
Era infatti il 29 aprile 2010 quando fece il suo debutto Metal Gear Solid: Peace Walker. Dopo il non canonico Portable Ops, Kojima Productions decise di supportare ancora una volta PSP, la gloriosa console portatile di cui PS Vita non riuscì affatto a replicare il successo: i giocatori si trovarono così a vivere un'avventura in Costa Rica che provava a unire i puntini da Snake Eater al cambiamento radicale di Big Boss avvenuto nel primo Metal Gear.
Il gioco, apprendiamo direttamente da Hideo Kojima a tredici anni dal suo debutto originale, nacque però da una storia vera. La vicenda raccontava il fatto che i Militaires Sans Frontiers, i mercenari agli ordini di Big Boss, decidessero di intervenire a proteggere il Costa Rica – una nazione pacifica e senza esercito. Nel farlo, e nel proteggere la pace, finivano però nel paradosso della guerra, dotandosi perfino di armamenti nucleari che dovevano fare da deterrente per i loro nemici.
A tal proposito, il game director ha ricordato l'anniversario e ha raccontato come nacque l'idea del gioco:
«Peace Walker venne concepito dopo aver sentito una notizia, nei primi anni Duemila, per cui uno studente di legge all'Università del Costa Rica aveva portato una causa davanti alla Corte Suprema. Affermò che, quando il presidente aveva annunciato il suo 'supporto alla guerra degli Stati Uniti in Iraq', questa azione presidenziale fosse 'contraria alla costituzione del Paese e alle sue policy pacifiche'. Il Costa Rica è un Paese pacifico che ha cancellato il suo esercito e si dichiara demilitarizzato».
E, da qui, nasce il parallelismo con la vicenda di Peace Walker, dove il Costa Rica viene protetto da delle forze spontanee che uniscono i loro sforzi agli MSF guidati dai giocatori:
«All'interno di Peace Walker, delle forze armate straniere entrano nel Paese e i leggendari Big Boss [al plurale, sì, ndr] devono cooperare con loro. Per fare da deterrente in favore dei deboli, i giocatori radunano amici, espandono le loro basi e costruiscono il loro esercito. Il risultato è che diventano una minaccia per la comunità internazionale: per proteggersi, i Big Boss si dotano di un armamento nucleare.
Il simbolo delle pace con il bombardiere è un'icona ironica. Il giallo è il colore della sicurezza».
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In un altro cinguettio, Kojima ha anche svelato che Peace Walker venne costruito tenendo a mente i giocatori più giovani, poiché i veterani della saga Metal Gear iniziavano a essere più in là con gli anni e non voleva che le nuove generazioni rimanessero estranee alla saga.
«Dal momento che il gioco uscì su PSP, realizzammo la vicenda, i dialoghi e le espressioni affinché potessero essere un po' più basse rispetto ai giochi precedenti, per avere un appeal sulla generazione più giovane, che era il nostro target principale» ha raccontato il game director, sottolineando anche come il tutto venne realizzato con poco budget, perché il mercato globale di PSP non era grande come lo era nel Giappone.
«Via via che una serie continua, i suoi fan storici diventano più vecchi» ha aggiunto Kojima, «lasciando spazio per la generazione più giovane. Il motivo per cui rischiammo nel lanciare Metal Gear Solid su PSP, era quello di prenderci cura dei 'compagni giocatori' tra le generazioni più giovani. La visione del mondo di gioco, i personaggi, i doppiatori, la musica, le voci delle AI, le canzoni, il design, il merchandise: ogni cosa venne creata tenendo a mente questo obiettivo».
Oggi, sappiamo che Peace Walker è diventato di fatto la base di The Phantom Pain, che ne ha ripreso diversi concetti e anche tutta la parte gestionale e di reclutamento. Il gioco, incluso anche nella HD Collection uscita poi su PlayStation 3, è ora finito nell'oblio commerciale insieme agli altri episodi, con i possessori delle attuali console che devono ingegnarsi per capire come recuperarlo – mentre Konami ci sonnecchia sopra.