Il nuovo gioco della serie Dragon Age, The Veilguard, è al centro di una controversia su Metacritic a causa di recensioni negative da parte degli utenti che criticano l'inclusività dei personaggi e delle tematiche trattate.
Sin dall'annuncio di The Veilguard (che trovate su Amazon), qualcosa sembrava infastidire e non poco una certa fetta di appassionati.
No, non parliamo di caratteristiche del gioco che ancora fanno discutere, ma di questioni etiche e morali.
Nonostante un punteggio medio di 84/100 da parte della critica specializzata, il gioco ha ricevuto un voto di soli 3.8/10 dagli utenti del noto aggregatore.
Metacritic, tramite la società madre Fandom, ha risposto alla situazione definendosi «un luogo di appartenenza per tutti i fan» e sottolineando l'esistenza di un sistema di moderazione per rimuovere contenuti offensivi o che violano i termini d'uso (via Eurogamer).
Molte delle recensioni negative, infatti, accusano il gioco di essere "woke", termine usato erroneamente e fin troppo spesso negli ultimi tempi.
Dragon Age: The Veilguard include personaggi non binari e la possibilità per il protagonista di identificarsi come transgender.
Queste scelte di design sembrano essere il principale bersaglio delle critiche negative, nonostante il gameplay venga generalmente apprezzato.
È interessante notare come su Steam, dove è necessario aver giocato effettivamente il titolo per lasciare una recensione, il gioco abbia ricevuto valutazioni "Perlopiù positive" da oltre 13mila utenti.
Questo contrasto evidenzia la problematica del "review bombing" su piattaforme come Metacritic, dove chiunque può esprimere un voto senza necessariamente aver provato il prodotto.
Fandom ha dichiarato a Eurogamer di prendere «molto seriamente la fiducia e la sicurezza online su tutti i nostri siti, incluso Metacritic».
L'azienda ha confermato di star evolvendo i propri processi per introdurre una moderazione più rigorosa, in risposta a situazioni simili verificatesi in passato.
Questa vicenda solleva importanti questioni sul ruolo dell'inclusività nei videogiochi e sulle sfide che l'industria deve affrontare nel bilanciare creatività, rappresentazione e reazioni del pubblico.
Il caso di Dragon Age: The Veilguard, come altri dopo di lui, potrebbe diventare un punto di riferimento per future discussioni su questi temi.