Marvel Rivals, sviluppatori arrestati per riciclaggio di denaro e corruzione

Alcuni membri di NetEase, sviluppatori di Marvel Rivals e Destiny Rising, sarebbero al centro di un clamoroso crimine finanziario.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Marvel Rivals torna al centro delle scene e non per meriti videoludici, perché NetEase è al centro di uno scandalo relativo a un possibile giro di riciclaggio di denaro per $139 milioni.

La notizia, come riporta DualShockers, è emersa qualche giorno fa tramite delle agenzie di stampa cinesi, e oggi arrivano nuovi dettagli su questa storia complicata che coinvolge NetEase.

NetEase è un noto ed esteso publisher cinese che, recentemente, è protagonista del lancio del moba con eroi e villain della Casa delle Idee.

E non solo, perché NetEase è anche nel dietro le quinte di Destiny: Rising, progetto annunciato di recente che continuerà ad espandere il mondo del looter shooter di Bungie.

L'indagine sembra coinvolgere il reparto marketing di NetEase. Tra le figure sospette c'è Xiang Lang, general manager del marketing, insieme a diversi suoi subordinati accusati di aver acquistato traffico per aumentare la visibilità dei prodotti NetEase sulle piattaforme social. È stato inoltre coinvolto Jin Yuchen, ex direttore della distribuzione e del marketing, insieme a un gruppo di ben 27 società non ancora identificate.

Nove dipendenti di NetEase sono stati arrestati per sospetto di riciclaggio di denaro e corruzione. La cifra di cui si parla in questo caso surreale è altissima, e proprio per questo motivo potrebbe risultare una delle vicende criminali più grandi di sempre per quanto riguarda il mondo dei videogiochi.

Questo non inficia sui lavori in corso per i progetti di NetEase visto che, come detto, le persone coinvolte nell'indagine sono legate unicamente ai reparti marketing e distribuzione.

Di certo è una di quelle storie che sono in grado di generare una pessima immagine aziendale, ma né Destiny: Rising né Marvel Rivals (trovate tanti gadget a tema su Amazon) subiranno rinvii o stop di qualche tipo per l'indagine di riciclaggio e corruzione.

Non è chiaro se la corruzione che ha compiuto il reparto marketing in questo caso sia legata al caso discutibile delle opinioni comprate, ma se non altro questa vicenda ora sembra quasi una sciocchezza, al confronto.

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