Le loot-box non sono gioco d'azzardo, sancisce l'Irlanda

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Continua il dibattito sulle loot-box che, dopo il caso con annesso polverone relativo a Star Wars: Battlefront II, hanno portato chi di dovere a domandarsi se non si tratti di vero e proprio gioco d’azzardo nascosto dentro ai videogiochi.

Non è di questo parere l’Irlanda che, dopo aver comunque firmato una dichiarazione per unirsi contro le loot-box, insieme ad altre quindici nazioni, ha sancito che non si può parlare di gioco d’azzardo.

star wars: battlefront 2 lootbox

A riferirlo è stato David Stanton, ministro per il Dipartimento di Giustizia, davanti al Senato:

Il Dipartimento di Giustizia non ha un ruolo nel poter imporre agli sviluppatori di videogiochi in che modo i loro prodotti debbano funzionare, nell’offerta degli acquisti in-game.

Secondo Stanton, le loot-box rientrano nelle regolamentazioni di cui dovrebbero occuparsi le leggi per i consumatori:

Se un gioco offre la possibilità di piazzare una scommessa, o di prendersi un rischio finanziario all’interno delle sue meccaniche, allora deve essere venduto come un gioco d’azzardo. Ma bisogna anche capire che, se un gioco offre acquisti in-game, che siano loot-box, skin o simili, che vengono proposte ai giocatori per aumentare le loro possibilità di successo – allora questi sono semplicemente acquisti che rientrano tra le attività di commercio e di e-commerce.

Nei giorni scorsi, uno studio aveva invece dichiarato l’esatto opposto, affermando che i meccanismi psicologici dietro alle loot-box sono esattamente quelli del gioco d’azzardo.

Concordate con la visione di Stanton o pensate che le loot-box possano considerarsi come una vera e propria forma di gioco d’azzardo?

Fonte: GamesIndustry

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