Lo studio appena chiuso diceva di Sony «ci daranno certezze finanziarie per anni e anni»

Nei giorni scorsi è arrivata la chiusura di Deviation Games, ma al momento dell'accordo con Sony nel 2021 le prospettive erano molto diverse.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La sequenza di licenziamenti, addii e chiusure che sta scuotendo l'industria dei videogiochi non sembra volersi arrestare. Così, poche ore fa vi abbiamo anche dato annuncio della chiusura di Deviation Games, che nel 2021 si era unito alla famiglia dei team supportati da PlayStation con rosee aspettative sul suo futuro.

Qualcosa deve essere di certo andato storto, però, perché da allora non sono arrivati progetti dal team e, soprattutto, le interviste dell'epoca lasciavano intendere un idillio completamente diverso rispetto al taglio netto di cui abbiamo appreso in queste ore, con cui di fatto Deviation Games cesserà di esistere.

Come sottolineato da VGC, al momento dell'accordo con Sony di tre anni fa, le dichiarazioni concesse a GamesIndustry dal co-fondatore Dave Anthony parlavano di aspettative molto, molto differenti:

«Quando io e Jason [Blundell, altro co-fondatore, ndr] abbiamo cominciato questo viaggio, ci importava di una cosa soltanto: la qualità. Siamo amici da così tanti anni che non riusciamo più a contarli. Questo è stato il nostro sogno fin da giovanissimi, avere uno studio insieme.

 Siamo stati davvero fortunati a lavorare ad alcuni grandi franchise ma, quando lavori su IP di lungo corso molto note, hai delle costrizioni molto strette a cui attenerti, per motivi comprensibili. Abbiamo deciso di deviare da questo percorso, ed è per questo che ci chiamiamo Deviation Games».

In precedenza, infatti, sia Anthony che Blundell avevano lavorato da Call of Duty: Black Ops, maturando una grande esperienza nel panorama degli AAA. Avevano poi deciso di lasciare Activision Blizzard per fondare, appunto, Deviation Games.

Al momento dell'accordo con Sony, Anthony non nascose l'entusiasmo, anche per il supporto finanziario che PlayStation avrebbe potuto dare ai futuri progetti del team.

Nel 2021, nella stessa intervista, spiegava:

«Quando metti in piedi uno studio con un principio fondante, fondamentale, allora si tratta unicamente di qualità. E questo cambia il modo in cui cercare dei partner. Devi trovarne uno che abbia uno storico innegabile di opere di qualità. E non c'è di certo bisogno che sia io a parlarvi del curriculum di Sony: è ovvio. Pensate al numero di premi che hanno vinto, creano un successo dopo l'altro.

[...] Ora siamo parte di un processo per cui lavoriamo con loro, possiamo vedere come lavorano. Ciò che fanno è promuovere una cultura e un ambiente dove non c'è paura di creare. E il modo in cui lo fanno è con una vicendevole trasparenza con i team di sviluppo. Penso sia fantastico.

Noi, che non ci siamo mai trovati prima in una situazione di questo tipo, dove abbiamo tutto ciò che si potesse chiedere. Fin dal day-one dello studio abbiamo una certezza finanziaria totale per anni e anni a venire.

Ora, con questa partnership con Sony, possiamo essere noi stessi. E non solo questo: possiamo anche portare altre persone nel nostro studio, possiamo promettere loro che questa è la nostra cultura. Possiamo creare senza paura, innovare e imporre nuovi standard».

Insomma, le ambizioni al momento dell'affare erano molto molto alte e anche l'entusiasmo era alle stelle. Poi, le cose hanno iniziato a deragliare, considerando che già nel 2022 il co-fondatore Blundell aveva lasciato lo studio, che però aveva continuato a operare.

Non ci è dato sapere cosa sia andato storto da allora, né se Deviation Games fosse magari uno dei team che lavoravano ai "famosi" live service deragliati di casa PlayStation. Si parlava di uno shooter in lavorazione per PS5, ma senza ulteriori dettagli.

Il punto è che, a meno di tre anni da quel momento, il team non esiste più e l'industria sta vivendo un momento in cui stringe le maglie di quello che si può o non si può fare, nel panorama AAA, in modo sempre più insistente. 

Non possiamo che augurarci che i membri di Deviation Games possano trovare presto un nuovo impiego, qualora decidessero di rimanere nella game industry. Il contrasto tra le dichiarazioni di tre anni fa e quanto accaduto nel 2024, purtroppo, fa davvero riflettere sugli scontri tra aspettative e realtà in questo momento storico.

Nei giorni scorsi, abbiamo proposto anche una video riflessione del nostro Domenico Musicò dedicata proprio al peso dei giochi AAA e a come questi impattano aspettative e progetti dei publisher. Consultate il nostro hub dedicato per tutte le ultime novità provenienti dall'industria dei videogiochi.

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