L'industria videoludica non è sessista, parola della executive di EA

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Gabrielle Toledano, executive di Electronic Arts
, ha parlato del sessismo nell’industria dei videogiochi, assicurando che si tratta di un argomento privo di fondamenta ed incoraggiando le donne a farsi avanti tra i developer che le cercano e non trovano sufficienti candidate per ricoprire le posizioni richieste.“Molti hanno accettato come un dato di fatto che sia il sessismo a tenere le donne fuori dagli studi per videogame. Da parte mia, essendoci dentro, ritengo che questo argomento sia fuorviante. È facile accusare gli uomini di non creare un ambiente di lavoro appetibile, ma penso che sia solo un pretesto per tirarsi indietro” ha dichiarato la Toledano a Forbes
. “Se vogliamo che più donne lavorino ai videogiochi, allora dobbiamo riconoscere il fatto che il problema non è il sessimo.”Inoltre, specificando che non nega l’esistenza del sessismo, la Toledano ha spiegato di ritenere che l’ambiente dell’industria videoludica non sia peggiore di quello di altri ambiti in cui lavorano prevalentemente uomini: “il problema non è solo nel mondo dei videogame. E non è quello che ci porta a tirarci indietro. Piuttosto che attaccare ed incolpare la maggioranza per il semplice fatto che è la maggioranza, penso che la soluzione dovrebbe partire da noi – le donne.”“Se le donne non si uniscono a questa industria perché pensano che saranno limitate dal sessismo”
prosegue l’executive di EA, “stanno perdendo una occasione. Il cielo è l’unico limite, quando si tratta di opportunità di carriere per donne e uomini nell’industria dei videogame. Se vogliamo che le cose arrivino ad una svolta e che la percentuale di uomini e donne possa cambiare, allora serve che siano le donne a rendere questa cosa realtà.” “Il sessismo è una sfortunata realtà dei nostri tempi, ma noi donne dobbiamo trovare l’abilità in noi stesse per fare in modo di cambiare queste dinamiche. Bisogna gettar via questi preconcetti e cercare impieghi ed opportunità che possano essere d’impatto. E posso dirvi che nell’industria dei videogiochi le donne non sono solo benvenute: sono necessarie, e trattate con uguaglianza.”
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