L'industria «non vuole un Game Pass», secondo analisi di mercato

La maggior parte del mercato dei videogiochi non vuole un Game Pass, secondo quanto rivelato dall'analisi del Macquarie Science and Technology Fund.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Il futuro dei servizi di abbonamento ai videogiochi è sempre più incerto, e a farne le spese potrebbero essere quelle aziende che hanno investito senza riserve in questa strada.

Sembrava una mossa inevitabile, addirittura una certezza, eppure, come ci dice l'analisi del Macquarie Science and Technology Fund (via Push Square), la maggior parte del mercato videoludico non sembra poi così entusiasta dell'idea di un Game Pass universale.  

A proposito di forti investimenti, la società di analisi economica tecnologica afferma: «La maggior parte del mercato dei videogiochi non vuole davvero un game pass».

Il gestore del portafoglio Gus Zinn ha rivelato alcune interessanti informazioni sul modello di business “all-in” notoriamente adottato dal principale rivale di Sony nel settore delle console, Xbox Game Studios di Microsoft.

Questa divisione sembra sempre più posizionata per diventare il più grande editore del settore, a meno che non si verifichi un afflusso massiccio e prolungato di abbonati paganti.

Un articolo a pagamento intitolato “Microsoft's Games Business Falls Short” di The Information dipinge un quadro crudo.

E se ci fermiamo a riflettere, in effetti, non si può non notare come l'industria dei videogiochi, pur avendo adottato per anni il modello delle vendite singole, stia ora mettendo in discussione il valore delle esperienze digitali

Le resistenze di molti studi di sviluppo, che preferiscono restare ancorati ai tradizionali modelli di lancio, non fanno che confermare una verità ormai innegabile: non tutti sono pronti ad abbracciare questo cambiamento

E se le previsioni di Microsoft, che si aspettava oltre 100 milioni di abbonati a Game Pass (che trovate su Amazon) entro il 2030, sembrano ormai irrealistiche, la domanda sorge spontanea: è questo il futuro dei videogiochi?

I dati non mentono, e forse l'industria dovrebbe prendere atto del fatto che un'adozione massiva di un modello così radicale potrebbe non arrivare mai. Perché, se ci pensiamo, il valore di un gioco non si misura solo in abbonamenti.  

Del resto, nello stesso report di The Information, pare che il CEO di Microsoft si sia trovato davanti a una scelta: chiudere Xbox o puntare sulle acquisizioni.

Insomma, la situazione è ancora in divenire, ma il rischio che questo modello esploda in faccia agli investitori è concreto. 

Secondo me i giocatori non vogliono essere "educati" su come consumare i videogiochi. Preferiscono il loro spazio, i loro acquisti singoli, e un abbonamento che, alla fine, potrebbe risultare più un compromesso che una vera rivoluzione.

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