Bungie, sviluppatore di Destiny, ha annunciato da poco un'altra massiccia serie di licenziamenti dopo diversi mesi di agitazione interna e il lancio di Destiny 2: La Forma Ultima.
In un post sul blog, il CEO Pete Parsons ha annunciato che 220 ruoli, ovvero il 17% della forza lavoro di Bungie, sono stati eliminati a causa di "sfide finanziarie".
Ora, sulla scia di questi licenziamenti, alcuni dipendenti che sono stati rimossi dal loro incarico (insieme ad altri membri dell'industria dei videogiochi) sono scesi in campo sui social per condividere le loro preoccupazioni e critiche sulla gestione di Bungie, e molti hanno persino chiesto che Parsons si dimetta (via IGN US).
Sebbene i timori di licenziamenti fossero diffusi all'interno dello studio, molti dipendenti hanno affermato che i loro licenziamenti erano inaspettati a causa delle recenti azioni intraprese dai leader di Bungie.
Un designer legato al comparto musicale ha raccontato di essere stato rassicurato sul fatto di essere necessario, ma di essere stato licenziato. «Non avrei potuto fare nulla per non essere licenziato», ha scritto.
Un'altra dipendente ha raccontato di essere stata licenziata appena un mese dopo essere stata promossa.
Nel frattempo, anche i dipendenti di Bungie che non sono stati colpiti dai licenziamenti hanno pubblicato dei post a sostegno dei loro ex colleghi.
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Il responsabile della comunità globale di Bungie, noto come "dmg04 online", ha definito i licenziamenti «imperdonabili».
In tutta l'industria dei videogiochi, altri hanno criticato la gestione di Bungie, e molti nella community di Destiny 2 hanno attribuito i licenziamenti a decisioni sbagliate prese dalla dirigenza.
Altri, tra cui altri ex dipendenti di Bungie, hanno chiesto a Parsons di ridurre lo stipendio o di dimettersi.
Ricordiamo inoltre che i licenziamenti in casa Bungie avrebbero avuto effetti davvero importanti, come la cancellazione di Destiny 3 che a quanto pare era nei piani.