In seguito all'annuncio, da parte dell'amministrazione Trump, dei dazi che colpiranno praticamente tutti i Paesi del mondo – e della situazione di grande incertezza e frenata che questo ha imposto all'economia mondiale, che era lontana dai vecchi richiami protezionisti – il mercato azionario ha visto nei giorni scorsi dei crolli vertiginosi.
Chiaramente, questi cali nel valore delle azioni stanno colpendo tutti i settori indiscriminatamente (da Nikkei al NASDAQ, dalla Borsa di Milano al FTSE 1000 o a S&P Global – e provate a dare un'occhiata all'andamento di The Walt Disney Company, di Starbucks o di Meta nell'ultimo mese), e anche le compagnie che compongono l'industria dei videogiochi non ne sono esenti.
Come segnalato dal dr. Serkan Toto, uno dei maggiori esperti di finanza nel mercato orientale in termini videoludici, anche i publisher giapponesi stanno subendo in Borsa il contraccolpo dell'incertezza imposta dai dazi: nelle sue rilevazioni, Nintendo ha perso il -7,35%, Sony addirittura ha registrato un -10,16%, Capcom è arrivata a un -7,13% e Bandai Namco ha chiuso con un -7,03%.
It's Monday 10am in Japan where Japanese game stocks currently react to these insultingly dumb tariffs like so:
— Dr. Serkan Toto (@serkantoto) April 7, 2025
Nintendo -7.35%
Sony -10.16%
Bandai Namco -7.03%
Konami -3.93%
Sega -6.57%
Koei Tecmo -5.83%
Capcom -7.13%
Square Enix -5.23%
The mobile game companies do even worse.
Il riferimento alle compagnie di gaming mobile svela in effetti numeri anche più brutali: Tencent Holdings, secondo l'ultima rilevazione, ha avuto un -12,54% Se l'Oriente piange, l'Occidente di certo non ride: ad esempio, Microsoft segna oggi un -3,08%, mentre Ubisoft ha segnato un -7,83%.
Bisognerà vedere se e come evolverà la situazione nelle prossime settimane, a livello politico e diplomatico. Al momento, i dazi hanno anche portato al rinvio dei pre-ordini di Nintendo Switch 2 in USA, con la casa di Kyoto che si sta interrogando sul prezzo giusto da proporre tenendo conto delle nuove tariffe.