Le valute virtuali acquistabili con soldi veri sono «finzioni», per Take Two

Take Two risponde a una class action contro le microtransazioni, sostenendo che le valute virtuali non sono di proprietà degli utenti perché "finte".

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nei videogiochi tripla-A può capitare spesso che i soldi spesi in microtransazioni non servano davvero ad acquistare singoli oggetti, ma vengono semplicemente convertiti in valuta virtuale, che poi potrà effettivamente essere utilizzata per sbloccare contenuti.

Una politica che spesso può rivelarsi fin troppo aggressiva: è questo il caso della serie NBA 2K, incluso l'ultimo capitolo NBA 2K24 (lo trovate su Amazon) e di altri giochi sportivi del gruppo Take Two, finiti al centro di una nuova class action.

La causa legale sottolineava quanto fosse scorretta l'impossibilità di trasferire le valute virtuali tra un gioco e l'altro della serie: l'accusa era dunque quella di «appropriazione fraudolenta» o addirittura di «furto di proprietà personali», visto che dopo le chiusure dei server quelle valute virtuali non possono più essere utilizzate.

Secondo quanto riportato da Game File, Take Two ha chiesto di respingere la class action con un'argomentazione che farà discutere: le valute virtuali non sono mai state di proprietà degli utenti perché... non sono davvero delle valute.

«Le valute virtuali non sono di proprietà del querelante. Invece, le valute virtuali in-game sono finzioni create dai game publisher, soggette ai termini di servizio e accordo con l'utente dei publisher».

La tesi del team legale di Take Two, in poche parole, è che non si tratterebbe davvero di un "furto" perché non viene rimossa alcuna moneta reale: di conseguenza, non sussiste alcun obbligo di trasferimento dei fondi virtuali da un gioco all'altro della serie.

Tutta una questione di tecnicismi, insomma, ma che indubbiamente solleverà diverse riflessioni tra la community: sebbene sia vero che non sono valute corrispondenti a monete come Euro e Dollari, resta comunque il fatto che, almeno in questo caso, per ottenerle è necessario spendere soldi reali per convertirle.

Insomma, se acquistate monete virtuali, dovete ricordarvi sempre e comunque che non sono "valute reali", nel bene e nel male.

Continueremo a tenere monitorati gli ultimi aggiornamenti su questa curiosa vicenda: vi terremo aggiornati non appena avremo novità sulla causa legale e su eventuali conseguenze.

Vale comunque la pena di ricordare che non è la prima volta che NBA 2K24 subisce polemiche: su Steam era addirittura diventato il secondo peggior gioco di sempre per gli utenti. Oggi si è leggermente ripreso, arrivando "solo" alla nona posizione.

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