Le esclusive contano davvero per una console? La domanda, che è stata sempre molto dibattuta, è stata girata al responsabile del cloud gaming di Microsoft, James Gwertzman, che ha fornito una risposta piuttosto interessante al portale Game Rant.
A detta di Gwertzman, «ogni sviluppatore ha lo stesso obiettivo, che è puntare ai giocatori. Vogliono raggiungere il pubblico più ampio possibile».
«Il nostro team Xbox compete con PlayStation per provare ad avere più giocatori che comprino il nostro dispositivo, ma allo stesso tempo quando si tratta di aiutare gli sviluppatori, il nostro obiettivo è aiutarli a raggiungere i giocatori dovunque siano».
«Lo sviluppatore medio non vuole l'esclusività», ha aggiunto il boss del cloud gaming, un campo in cui Microsoft farà sentire ancora di più la sua voce con Xbox Game Pass dopo il disimpegno di Stadia.
«Lo sviluppatore medio vuole essere su tutti i dispositivi dove sono i giocatori. Vogliono una versione mobile, una versione console.I produttori di console a volte vogliono l'esclusiva perché vogliono che la loro console sia speciale o migliore o altro ancora, ma no, noi non pensiamo che sia questa la risposta.
Siamo stati piuttosto aperti riguardo al provare a supportare le esperienze cross-platform».
Sebbene internamente alla compagnia ci sia questo genere di opinione, va comunque detto che Microsoft sta provando da anni ad ampliare la propria offerta di contenuti first-party, tramite l'acquisizione di nuovi studi.
Un processo che, una volta terminate le operazioni per la certificazione dell'affare ZeniMax, potrebbe continuare.
A quanto trapelato, infatti, la casa di Redmond starebbe ancora puntando ad accrescere il suo catalogo di studi e proprietà intellettuali, per aumentare l'appeal dell'abbonamento a Xbox Game Pass.
Un appeal che è stato comunque rimpolpato fortemente da una serie di esclusive console programmate per il 2021, tra cui l'horror The Medium di Bloober Team.
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