Da anni l'Arabia Saudita sta continuando ad investire nel mondo dei videogiochi, e questa settimana il fondo ha aumentato le proprie quote di Nintendo.
I gruppi di investimento della nazione hanno messo da anni le mani nelle quote di molte aziende importanti, tra cui Nintendo (se proprio volevano una Switch bastava comprarla su Amazon) negli ultimi tempi.
Già lo scorso anno il fondo aveva ufficializzato alcune quote della casa di Kyoto, insieme a quelle di Take-Two ed EA.
Un investimento complessivo che ha coinvolto numerose grandi aziende e publisher, per un fondo da $13 miliardi che, a quanto pare, non è ancora finito.
Il Saudi Arabia Wealth Fund (Public Investment Fund), il fondo sovrano locale, ha infatti aperto i cordoni della borsa per investire nel gaming e, questa settimana, ha aumentato la presa su Nintendo.
Come afferma Games Industry, infatti, l'account Twitter BRHM con sede in Arabia Saudita ha riferito l'aumento degli investimenti pubblici del fondo del 7.08% per Nintendo.
Come detto, nel maggio del 2022 il fondo aveva acquisito una partecipazione del 5.01%, aumentandolo al 6.07% il mese scorso.
Ma non è finita qui perché, prima della fine di questa settimana, l'Arabia Saudita ha aumentato ancora le sue quote di Nintendo arrivando, ad oggi, ad un complessivo 8.26% di proprietà dell'azienda.
Se la manovra finanziaria non in sé non è ovviamente un problema né preoccupa di per sé, perché molte aziende fanno la stessa cosa in tutto il mondo, bisogna riflette sulla natura dell'ente che la sta facendo.
Questi investimenti degli ultimi anni, che hanno incluso anche SNK e Embracer Group tra gli altri, hanno suscitato polemiche poiché l'Arabia Saudita è nota per avere una scarsa reputazione in materia di diritti umani. Sono purtroppo notizie pubbliche il fatto che l'omosessualità sia dichiarata un crimine, ad esempio, e punibile con qualsiasi cosa, dalla fustigazione all'esecuzione.
Un'entità del genere che aumenta i propri investimenti è sicuramente da tenere sotto osservazione. Un po' come Tencent che, negli anni, ha allungato le mani su tantissime aziende tra cui Ubisoft.