La chiusura dei server online delle console Nintendo Wii U e 3DS ha messo ufficialmente la parola fine per il supporto di queste due console, rendendo ormai impossibile effettuare partite online.
Anche se alcuni fan stanno già lavorando per continuare a sfidarsi in multiplayer con server alternativi, l'addio dei server ha provocato conseguenze inaspettate anche per alcuni giochi su entrambe le console, tra i quali emergono entrambe le versioni Wii U e 3DS di Super Smash Bros. 4.
Sebbene tecnicamente tutti i personaggi del gioco siano recuperabili fin da subito anche su Super Smash Bros. Ultimate (lo trovate su Amazon), chi voleva riscaricare i personaggi DLC per questi due titoli si è ritrovato a una scoperta non esattamente piacevole.
Come segnalato da Dexerto, dopo la chiusura dei server è infatti diventato impossibile scaricare i DLC di Smash 4: questo perché il gioco richiede una connessione ai server ufficiali, prima di permettere agli utenti di scaricare i contenuti aggiuntivi — anche se regolarmente acquistati.
Di conseguenza, anche se tecnicamente le console stanno continuando a permettere il download di contenuti precedentemente acquistati, con questo capitolo di Super Smash Bros. si è creato un vero e proprio paradosso che sta facendo infuriare i fan, che ora devono rinunciare a contenuti precedentemente acquistati solo per aver fatto l'errore di cancellarli dalla memoria interna.
Un problema simile si è verificato anche per i giochi della serie Monster Hunter, ma la differenza è che Capcom ha avvertito per tempo gli utenti di questo pericolo, mentre Nintendo continuava a pubblicizzare che per i suoi giochi non ci sarebbe stato nessun problema.
L'utente Reddit Tjoeb123 sottolinea anche di aver già segnalato il problema al servizio clienti Nintendo, che per il momento non è in grado di fornire alcuna soluzione: speriamo che la situazione possa sbloccarsi presto per ridare ai giocatori tutti i contenuti già acquistati.
Se non altro, questa esperienza dimostra ancora una volta il pericolo di un mercato completamente in digitale, dove i nostri contenuti possono davvero diventare "schiavi" della volontà di chi ne gestisce i server.