La chiusura di Monolith Productions avvenuta nelle scorse settimane rappresenta uno degli eventi più scioccanti nel panorama dell'industria videoludica recente.
Lo studio, noto per aver lavorato a serie come FEAR e Middle Earth con il suo rivoluzionario sistema Nemesis — che adesso potrebbe non essere più utilizzato — è stato improvvisamente smantellato da Warner Bros. nonostante stesse lavorando su un ambizioso progetto dedicato a Wonder Woman, anch'esso inevitabilmente cancellato dopo questa decisione.
Monolith Productions era sicuramente uno degli studi di sviluppo più talentuosi in circolazione, ma c'è anche da dire che dopo L'Ombra della Guerra non aveva più rilasciato alcun videogioco: una situazione resa più problematica dal fatto che lo sviluppo di Wonder Woman si è rivelato più complesso del previsto, con costi che avrebbero superato 100 milioni di dollari.
Eppure, come ha raccontato il fondatore Garret Price in un'intervista al Guardian (via GamesRadar+), nessuno poteva pensare a una decisione del genere, mai immaginata da chi lavorava nello studio:
«Non credo di aver mai realmente preso in considerazione il fatto che un giorno potessimo chiudere».
Price spiega anche che il suo studio non ha mai perso troppo tempo nel cercare di attirare gli interessi del mercato moderno, per cercare di capire cosa potesse vendere meglio, cosa potesse essere più accessibile o come attirare la massa:
«Cercavamo solo di creare ciò che ci sembrava fosse forte».
Una visione evidentemente molto diversa dalle nuove direzioni di Warner Bros. Games, con l'editore che adesso punta solo a commercializzare prodotti dal successo garantito, puntando su IP come Hogwarts Legacy (lo trovate scontato su Amazon) o su franchise come Batman e Mortal Kombat.
Le dichiarazioni del fondatore rendono però evidente che la chiusura di Monolith Productions resta ancora una ferita aperta, ma del resto non potrebbe essere altrimenti: è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno che perfino chi vi scrive sta facendo fatica ad accettare. Mi auguro solo che i talentuosi sviluppatori riescano presto a trovare una nuova casa.
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