La IA di Xbox parte male con Quake 2: «Grazie, la odio»

Il colosso di Redmond ha recentemente reso disponibile online una demo di Quake 2 basata su IA, ma ai fan non piace affatto.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

La sperimentazione di Microsoft nel campo dell'intelligenza artificiale applicata ai videogiochi sta suscitando reazioni contrastanti nella comunità dei gamer.

Il colosso di Redmond ha recentemente reso disponibile online una demo di Quake 2 basata su IA, parte dell'iniziativa "Copilot Gaming Experiences", ma l'accoglienza è stata tutt'altro che calorosa.

Il progetto, che mira a generare dinamicamente elementi di gioco in tempo reale, si sta rivelando un esperimento divisivo, con molti appassionati che esprimono forti perplessità sulla direzione intrapresa dall'azienda.

Alla base di questa nuova "frontiera videoludica" c'è la tecnologia WHAM (World and Human Action Model) sviluppata dai laboratori di Microsoft Research.

L'ambizione è quella di generare dinamicamente grafica di gioco in risposta alle azioni del giocatore, senza dipendere dai tradizionali motori grafici. Una visione che potrebbe rivoluzionare il futuro del gaming, ma che al momento si traduce in una demo di appena un minuto, testabile qui.

Provandola, emerge subito il principale ostacolo di questa tecnologia nascente: la fluidità. Con un framerate che fatica a superare i 10 FPS, l'esperienza risulta troppo frammentata per valutare efficacemente la qualità della generazione dinamica.

La lentezza rende di fatto l'interazione così faticosa da compromettere qualsiasi giudizio sulla tecnologia generativa sottostante.

I social si sono rapidamente riempiti di commenti negativi, molti dei quali troppo coloriti per essere riportati. La maggior parte degli utenti non ha nascosto la propria delusione, utilizzando espressioni come «Grazie, la odio» per descrivere l'esperienza offerta dalla demo. 

Non mancano tuttavia voci più moderate, che invitano a considerare questa demo come un primo esperimento in una direzione potenzialmente interessante.

Alcuni utenti riconoscono che, nonostante i limiti attuali, la tecnologia potrebbe evolvere in modi sorprendenti nei prossimi anni. «È solo l'inizio di un lungo viaggio» sembrano suggerire i più ottimisti, invitando a non bocciare prematuramente l'iniziativa di Microsoft.

Il punto, però, è che si sta toccando un nervo scoperto del mondo del gaming. L’intelligenza artificiale promette esperienze su misura, reattive, imprevedibili. Ma al tempo stesso rischia di allontanarsi da ciò che rende i videogiochi amati da milioni di persone: la cura artigianale, il design pensato con attenzione, la coerenza di una visione creativa umana.

Personalmente? Trovo affascinante l’idea di un mondo che si adatta a me in tempo reale. Ma da videogiocatore cresciuto con pixel, pad e passione, non posso fare a meno di chiedermi se questa corsa all’IA stia davvero cercando di arricchire il nostro modo di giocare, o se stia semplicemente tentando di reinventare la ruota solo perché adesso abbiamo i mezzi per farlo.

Insomma, non sono contrario al cambiamento, ma vorrei che la tecnologia venisse usata per potenziare l’esperienza, non per sostituirla con un esperimento ancora troppo grezzo per essere divertente. Nel mentre, su Amazon trovate belle offerte lato Xbox.

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