La difficoltà facile è davvero necessaria? Final Fantasy XVI ha la soluzione

Final Fantasy XVI offrirà aiuti su diversi aspetti al gameplay tramite accessori, selezionabili a piacimento.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Uno dei dibattiti sempre più accesi nei videogiochi riguarda la possibile inclusione della difficoltà facile anche in avventure pensate per essere particolarmente impegnative: un problema che si è posto anche il team di Final Fantasy XVI, che ha deciso di offrire una soluzione alternativa.

L'idea di Naoki Yoshida e del suo team è stata infatti di offrire una soluzione che potesse rendere l'esperienza più facile in determinati aspetti, scelti però dagli utenti: una soluzione diversa da un comune selettore della difficoltà, costantemente proposto da chi vorrebbe affrontare facilmente esperienze come Elden Ring (potete acquistare la Launch Edition in consegna rapida su Amazon).

In un'intervista rilasciata a Famitsu (via DualShockers), il producer Naoki Yoshida ha infatti sottolineato che sarà possibile scegliere tra due modalità di gioco, ovvero l'esperienza classica e una variante della «story mode» già introdotta in altri titoli per chi vorrà godersi più semplicemente la trama.

Tuttavia, Yoshida ha anche voluto tranquillizzare chi teme che un'esperienza di questo tipo possa essere eccessivamente automatizzata: i giocatori saranno sempre liberi di scegliere gli aiuti che vorranno utilizzare tramite accessori speciali.

Il producer ha infatti spiegato che, sebbene tale modalità ci fornisca utilissimi aiuti fin dal principio, spetterà al giocatore stabilire, anche procedendo più avanti con il gioco, su quali feature vorrà davvero mantenere il controllo:

«Nella modalità Story Focus, gli accessori saranno forniti fin dall'inizio del gioco: i controlli di base di Clive potranno essere modificati equipaggiandoli o rimuovendoli».

Ad esempio, uno degli aiuti forniti riguarda la possibilità di contrattaccare i colpi nemici in automatico o, se non vi sentite abbastanza bravi, rendere le battaglie più entusiasmanti: Yoshida ha spiegato di aver disegnato tali accessori per adattarsi alle preferenze di ciascun giocatore.

«Ci sono inoltre alcune feature che vi consentono di sferrare spettacolari combo cambiando abilità o evocazioni, semplicemente premendo alcuni pulsanti.

Se ritenete che il Clive che state controllando non sia abbastanza forte, potrete equipaggiare gli accessori per migliorare la vostra immersione».

L'idea è, in altre parole, quella di fornire il maggior supporto possibile ai giocatori di Final Fantasy XVI più inesperti: se dovessero emergere degli aspetti del gameplay sui quali i fan avranno difficoltà, basterà equipaggiare o rimuovere a piacimento l'accessorio corrispondente per potersi divertire.

E, naturalmente, questo non impedirà a chi vuole provare un'esperienza «autentica» di selezionare l'apposita modalità senza alcun accessorio, ma allo stesso tempo gli utenti potranno anche decidere di rimuovere tutti gli accessori non appena si sentiranno abbastanza sicuri di aver cambiato idea: una possibilità di scelta che, se sarà implementata adeguatamente e avrà successo, potrebbe anche essere presa d'ispirazione da altri titoli tripla A.

Sicuramente i giocatori potranno aspettarsi un combat system di primissimo livello: a dirigerlo ci sarà infatti un veterano di Devil May Cry 5.

Yoshida e il suo team hanno lavorato duramente alla storia di Final Fantasy XVI, decidendo per questo motivo di rinunciare all'open world: ha dunque assolutamente senso che voglia assicurarsi che possa essere affrontata dal maggior numero possibile di giocatori.

Square Enix non ha voluto fare alcun compromesso per garantire la giusta qualità della narrazione: sarà il capitolo principale della saga più maturo di sempre e, per questo motivo, non sarà adatto a tutti gli utenti.

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