Dopo un lungo periodo di blocco dalla pubblicazione, la Cina ha revocato le restrizioni per 44 videogiochi stranieri.
Neanche Fortnite è riuscito a superare le maglie strette del continente, i cui abitanti devono accontentarsi giusto dei gadget ufficiali su Amazon.
Anche Diablo Immortal, la cui formula è dedicata fortemente agli utenti cinesi, ha avuto parecchi problemi prima di poter essere pubblicato in Cina.
Mentre Blizzard ha ritirato i suoi videogiochi dal Paese per colpa di... una controversia per così dire, il governo apre le sue maglie ai prodotti stranieri.
Come riporta Reuters, l'autorità cinese di regolamentazione dei videogiochi ha concesso licenze di pubblicazione a 44 giochi stranieri per l'uscita domestica, inclusi sette dalla Corea del Sud, dopo 18 mesi.
Per quanto riguarda questi titoli in particolare, la concessione è importante perché è dal 2017 che la Cina ha limitato l'importazione di contenuti sudcoreani di ogni tipo.
Tra i 44 giochi stranieri, invece, ci sono alcuni titoli importanti che appartenevano ad una singola azienda che era stata colpita duramente in passato.
Si tratta di Tencent che, dopo il blocco iniziato la scorsa estate, ora si ritrova a poter pubblicare Valorant e Pokémon Unite in Cina.
Tra gli altri prodotti c'è anche Gwent, il gioco di carte di The Witcher che è stato approvato giusto in tempo per non avere più il supporto di CD Projekt Red.
Questa apertura della Cina è un punto focale importante per il futuro dell'industria dell'intrattenimento che, ora, non dovrà più ritrovarsi con la "scontrosità" del governo cinese.
E non ha aiutato la campagna che hanno fatto il governo e l’informazione cinese, che più volte non hanno perso l’occasione di puntare il dito contro l’industria.
A proposito di Valorant, lo shooter di Riot Games continua ad essere giocatissimo e molto amato, con una platea ulteriore nel pubblico cinese. In futuro, poi, potrebbe arrivare anche su altre piattaforme.