La causa di Nintendo contro Palworld sarebbe un «deterrente» per altri sviluppatori

La causa legale di Nintendo sembrerebbe avere lo scopo di intimidire altri sviluppatori, per non ripetere le stesse operazioni di Palworld.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

La causa legale avviata da Nintendo nei confronti di Pocketpair e di Palworld potrebbe rivelarsi particolarmente interessante, dato che c'è la seria possibilità che possa diventare un precedente nell'industria videoludica.

Fin dal lancio di Palworld erano emersi numerosi dubbi sulle somiglianze della produzione di Pocketpair con la serie di Pokémon, in particolar modo con gli ultimi capitoli open world come Leggende Pokémon Arceus oppure Scarlatto e Violetto (che trovate su Amazon).

In molti si aspettavano una causa legale per motivi di copyright, basata sui design dei Pal che spesso appaiono copie di Pokémon più conosciuti, ma la casa di Kyoto ha deciso di intentare causa per violazione di molteplici brevetti registrati.

Una mossa che potrebbe servire non solo ad assicurarsi una vittoria contro Pocketpair, ma ad intimidire allo stesso tempo chiunque provi a realizzare operazioni simili in futuro.

In un'intervista rilasciata a GamesRadar+, l'avvocata Haley MacLean di Voyer Law spiega infatti che Nintendo possiede «dozzine e dozzine di brevetti», non solo per meccaniche di gameplay ma anche per funzionalità legate a menù, touch screen, controller, console e tanto altro.

Questo significa che, se davvero lo volesse, Nintendo potrebbe fare causa alla maggior parte degli sviluppatori, ma non è affatto questa la sua intenzione.

MacLean fa l'esempio dei marketplace pieni di prodotti a tema Pokémon realizzati senza autorizzazione, che dopo diversi anni continuano ad operare indisturbati: questo perché non varrebbe la pena di perseguire molteplici persone e artisti solo per proteggere il diritto d'autore. I costi sarebbero superiori ai benefici, in altre parole.

Questo significa che le cause legali di questa portata arrivano soltanto se Nintendo lo ritiene davvero necessario: in questo caso, servirebbe non solo ad ottenere un probabile maxi-risarcimento legato al successo di Palworld, ma anche a spaventare altri potenziali sviluppatori.

«Nintendo vedrebbe applicazioni di questo tipo come una specie di investimento nell'imporre una paura non-detta di punizioni per altre compagnie nel mercato, del tipo, "Guardate cosa abbiamo fatto a questo tizio, non sfidateci così non faremo lo stesso con voi".

Anche se non dovessero mai più difendere questi brevetti, rimarrebbe la paura come deterrente per le altre compagnie».

Effettivamente il successo di Palworld aveva spinto Pocketpair a puntare sempre più in alto e tentare di "rubare" una fetta di mercato importante a Pokémon, arrivando a stabilire perfino una collaborazione con Sony per espandere il brand.

Questo avrebbe inevitabilmente attirato più del dovuto l'attenzione di Nintendo, che adesso vorrebbe fare di Palworld un esempio da non seguire per tutta l'industria.

Ovviamente non sappiamo ancora come andrà a finire la causa legale, ma ci sono diverse ipotesi: la più probabile è che il tutto possa essere sistemato con un accordo economico fuori dalle aule di tribunale, come spesso accade nel caso di brevetti.

In alternativa, se il processo andasse avanti fino alla fine, ci sarebbero diverse ipotesi sul tavolo: dalla rimozione permanente del gioco dagli store fino a ingiunzioni temporanee, comunque valide probabilmente solo per alcuni paesi, in attesa che vengano riprogrammate le meccaniche coinvolte.

I primi effetti di questa causa legale si sarebbero già fatti sentire: al Tokyo Game Show 2024 doveva infatti essere presentata la versione PS5 di Palworld, ma adesso ne è sparita ogni traccia.

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