Il blackout dei server PSN è capitato forse in uno dei peggiori momenti possibili per i giocatori: per tutto lo scorso sabato gli utenti PlayStation non hanno avuto la possibilità di utilizzare nessun servizio online per quasi 24 ore consecutive.
Il PSN è tornato online soltanto questa domenica, con Sony che ha deciso di scusarsi offrendo automaticamente un'estensione di 5 giorni per l'abbonamento PlayStation Plus, ovviamente valida solo per coloro che erano iscritti al momento dei problemi al servizio.
Ma il PSN down ha creato problemi anche e soprattutto per chi voleva provare la seconda open beta gratuita di Monster Hunter Wilds: l'ambizioso ultimo capitolo di casa Capcom arriverà infatti a breve sugli scaffali videoludici (potete prenotarlo su Amazon) e questa è di fatto l'ultima possibilità per riuscire a provarlo prima del lancio.
Sebbene Capcom ovviamente non abbia responsabilità per ciò che è accaduto, gli autori hanno tutto l'interesse che l'open beta venga provata da quante più persone possibili, spingendo così a un annuncio molto importante: l'open beta verrà estesa per 24 ore, così da venire incontro agli utenti PlayStation che non hanno avuto ancora modo di provarla.
Come segnalato da Forbes, l'annuncio è arrivato tramite un comunicato sui canali social ufficiali dedicati a Monster Hunter Wilds: per il momento non è stata comunicata data e ora in cui arriverà l'estensione di 24 ore, ma gli autori ci invitano a restare sintonizzati per ulteriori aggiornamenti.
Ovviamente vi terremo informati come sempre sulle nostre pagine con tutte le eventuali novità del caso, segnalandovi quando potrete tornare a dare la caccia alle pericolosissime creature di questo atteso capitolo.
Il blackout del PSN ha creato problemi anche ad altri giochi online che stavano organizzando eventi, come Destiny 2 e Warframe, che a loro volta stanno studiando misure correttive per venire incontro agli utenti PlayStation impossibilitati a giocare.
D'altronde è decisamente insolito che i server rimangano offline per così tanto tempo: personalmente posso solo augurarmi che Sony abbia preso tutti i provvedimenti del caso per evitare che si verifichino nuovamente situazioni simili. Anche se la mancanza di chiarimenti su cosa sia accaduto non mi ispira certo fiducia.