Hideo Kojima
è impegnato a lavorare sul suo Death Stranding, di cui non ci è ancora dato conoscere l’anno d’uscita. Nel frattempo, il game designer ha avuto il tempo di scambiare delle chiacchierare con i giornalisti del sito Glixel, parlando con loro delle atmosfere del gioco, del Decima Engine, del suo futuro professionale e dello sfondamento della quarta parete che tutti abbiamo imparato a conoscere fin dal primo Metal Gear Solid.
In merito ai cambiamenti ora che lavora come indipendente, Kojima
ha fatto sapere che “parlando in generale, parlando del realizzare il gioco e il suo mondo, non è cambiato niente. Nella mia precedente compagnia ero un dipendente alla guida della nave, che doveva anche assicurarsi che la nave non si schiantasse su qualche altra. Il processo di creare un gioco e il suo mondo rimane invariato, ma in pratica prima guidavo una flotta, ora ho una nave sola. Per questo, ho la libertà di guardare più in profondità all’interno del processi della nave per accertarmi che stia procedendo come dovrebbe, e ho anche la libertà di mettere a bordo quello che mi pare.”Dal momento che, dopo l’addio alla serie Metal Gear, il game designer aveva pensato ad un periodo di pausa suggerito dalla sua famiglia, ha voluto mettere le cose in chiaro: “voglio creare giochi fino a quando non morirò. Non voglio lasciare il lavoro e passare il resto della mia vita a pescare. Voglio rimanere in prima linea con i nuovi giovani finché campo. […] La mia famiglia mi ha suggerito di prendermi una pausa, ma quando ne ho parlato con i miei amici in tutto il mondo mi hanno detto ‘non ne hai il tempo! Le persone sono impazienti di scoprire quale sarà il tuo prossimo gioco!”. Per questo motivo ho deciso di proseguire sulla strada dei giochi AAA, per tutte le persone che li vogliono. Ho pensato di fare una pausa e magari firmare un cortometraggio, ma alla fine ho deciso di creare un gioco.”
In merito all’idea alla base di Death Stranding
, di cui sappiamo ancora davvero poco, Kojima fa sapere che è molto recente e non è qualcosa che ha custodito con sé negli anni in attesa di poterla esprimere: “ho sempre un sacco di idee, me ne vengono di nuove tutti i giorni e continuano a sovrascriversi! Avevo alcune idee per la testa e alla fine abbiamo scelto quella che, prima di ogni altra cosa, sarebbe stata la migliore per il mercato, oltre che quella che mi rendeva più entusiasta. Si trattava di Death Stranding. Non è un’idea che avevamo da lungo tempo, era abbastanza nuova” ha raccontato il game designer. “Credo che sia necessario realizzare qualcosa che si adatti ai tempi in cui viviamo, perché il mondo cambia di giorno in giorno. […] A volte ci sono dei registi che hanno delle idee da bambini e le realizzano quando sono adulti. È una cosa che non penso dovresti fare, perché non è più una cosa d’attualità.”Per quanto riguarda le atmosfere decisamente oscure proposte prima da P.T. e poi da Death Stranding, Kojima ha voluto assicurare che non si darà definitivamente all’horror: “non sono uno dalla mentalità molto oscura, Death Stranding non è un gioco horror. Volevo solo creare qualcosa che avesse un aspetto unico, che non avevate mai visto, di ispirazione artistica. Non sto cercando di rendere il gioco dark.”In merito alle possibilità offerte da Decima Engine
, Kojima assicurare che “la situazione migliore di tutte è avere un engine tuo, che puoi controllare, ma per noi ci sarebbero voluti almeno altri cinque anni. Come saprete già, ho fatto un giro per il mondo e alla fine sono atterrato su Decima. Ora ce lo abbiamo e non dobbiamo sprecare del tempo a creare un engine, per cui il tempo richiesto per la creazione del gioco sarà molto più breve. Stiamo usando l’engine di Guerrilla, ma non stiamo creando la loro stessa tipologia di giochi, quindi dobbiamo apportare delle modifiche. Sottoporremo queste modifiche a Guerrilla, e insieme arriveremo a creare un engine ancora più potente. Il nostro piano originario era di utilizzare semplicemente quello che avevano costruito loro, ma ci hanno detto ‘no, lavoriamoci insieme’. Quindi ci stiamo lavorando insieme a loro, e dal momento che ci sono due compagnie che stanno lavorando allo stesso identico engine, significa che stiamo procedendo al doppio della velocità.”
I fan di Metal Gear Solid ricorderanno sicuramente Psycho Mantis che leggeva la scheda di memoria su PlayStation, la frequenza di Meryl da rintracciare sul retro della confezione di gioco o il colonnello che, in Sons of Liberty, invitava a spegnere la console e a smettere di giocare, perché “non hai nient’altro da fare nella vita? Vattene a casa, la missione la finisco io.”Kojima è tornato sull’argomento spiegando che, per lui, si trattava di una sorta di realtà aumentata. Ha fatto sapere che “non voglio usare questi stessi trucchi in futuro, ma vorrei continuare a rompere la quarta parete. Ho sempre voluto essere il primo a fare cose che gli altri non avevano mai fatto.”Niente paura, perché oltre ai tentativi del gioco di interagire direttamente con l’utente, e non il contrario, tornerà anche l’umorismo che ha contraddistinto la serie Metal Gear: “per me l’umorismo è un aspetto davvero importante nei videogiochi. Se giochi ad un gioco per tanto tempo—e anche Death Stranding sarà un gioco di grandi dimensioni—ponendo stress sul giocatore, lo porti tra picchi e vallate. L’umorismo è importante per assicurarsi che il giocatore possa divertirsi tra questi picchi e queste vallate. Anche in questo gioco ci sarà dell’umorismo, ma ovviamente in una misura tale da non rovinare l’atmosfera. Ci sarà umorismo in quantità appropriata.”Per l’intervista integrale in lingua originale, fate riferimento al link in calce.Come vi sembrano queste dichiarazioni? Avevate immaginato Death Stranding come un videogioco horror?Fonte: Glixel


